Siccità in Calabria, l’analisi di Giovinazzo: «Tra le stagioni peggiori, abbiamo fatto il massimo»

CATANZARO «Bisogna costruire un modello che negli anni cerchi di evitare le problematiche strutturali che sono presenti». Così, parlando del percorso del Consorzio Unico di Bonifica in Calabria, il Commissario Giacomo Giovinazzo che ai microfoni del Corriere della Calabria sottolinea, in tal senso, la necessità di «una progettazione accorta, un risparmio idrico sempre più esigente e poi soprattutto l’appello per gli agricoltori: quello di pagare il canone irriguo». «Noi – aggiunge Giovinazzo – non possiamo mantenere un Consorzio senza che abbia risorse, e le risorse se noi diamo l’acqua devono venire dall’acqua».

Le criticità e le prospettive future

Un percorso costellato da non poche difficoltà operative e soprattutto dal fenomeno della siccità: «Questa è stata una delle peggiori stagioni che abbiamo avuto nell’ultimo decennio, però – ha aggiunto Giovinazzo – sui 123 impianti sono tutti operativi». «Criticità particolari le abbiamo sulla fascia ionica dove è da moltissimo tempo che non piove, anche le ultime piogge che si sono verificate sulla nostra regione non hanno interessato quell’area». Diversi i mezzi messi in campo: «Siamo intervenuti con mezzi di urgenza, riattivando vecchi pozzi, rimettendo pompe sommerse». «C’è una situazione particolare – ha detto ancora il commissario – su cui la strutturalità del clima deve far riflettere su come affrontiamo le problematiche future. Il Consorzio sta cominciando a muovere i suoi primi passi. L’estate è stato il banco di prova, il giudizio spetta agli agricoltori. Noi abbiamo fatto il massimo di quello che potevamo fare. Ora è evidente che bisogna costruire un modello che negli anni cerchi di evitare le problematiche strutturali». (redazione@corrierecal.it)

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