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Catanzaro, Fiorita scruta l’orizzonte: «Sono i giorni del coraggio». E Azione tende la mano

Seduta del Consiglio comunale nel bel mezzo della crisi. La Lega chiede le dimissioni del sindaco, Forza Italia dura ma non spietata. E Donato “apre”

Pubblicato il: 06/09/2024 – 17:26
Catanzaro, Fiorita scruta l’orizzonte: «Sono i giorni del coraggio». E Azione tende la mano

CATANZARO E’ un giorno davvero particolare, al Comune di Catanzaro, che si risveglia senza una Giunta, azzerata dal sindaco Nicola Fiorita al fondo di una crisi che ha mandato in frantumi la maggioranza eterogenea frutto dell’”anatra zoppa” tra il centrosinistra e l’area del consigliere regionale di Forza Italia Antonello Talerico. Un giorno davvero particolare perché è il primo nel quale Fiorita è costretto a un salto nel buio senza avere al momento la certezza di poter andare avanti. Ed è un giorno particolare perché già oggi per il sindaco c’è il primo scoglio da superare, una seduta di Consiglio comunale in seconda convocazione che si presentava con tutti i crismi del “redde rationem”. In tanti erano sicuri che la seduta non si sarebbe tenuta e invece la seduta c’è stata, con qualche defezione – Talerico, a esempio non c’era – e con un’atmosfera a tratti irreale, e con l’attenzione generale rivolta alle parole dei singoli interventi, per capire fin da subito se la strada per Fiorita è inaccessibile o se già si intravvedono spiragli per una soluzione che gli consenta di scavallare la crisi, magari con un dialogo con le forze di centrosinistra oggi all’opposizione per come richiesto a muso duro dal Pd. E a quanto emerso dal dibattito gli spiragli ci sono stati.

L’intervento del sindaco

 Ovviamente, il primo a intervenire è proprio Fiorita, che evoca spesso due termini, responsabilità e coraggio, definendo la decisione di azzerare la Giunta «un atto forte, radicale non usuale, ma necessario per una situazione che non faceva bene alla città e aggiungendo: «La responsabilità deve continuare a guidarci, Catanzaro è attesa da progetti che non possono essere ritardati. Un senso di responsabilità che da ieri si accompagna al coraggio. Siamo in una fase in cui – prosegue Fiorita – è necessario capire se esiste una maggioranza che consenta di proseguire sul percorso iniziato. I prossimi dieci giorni saranno i giorni del coraggio. È questo ciò che Catanzaro vuole». Dall’opposizione arrivano bordate ma non solo bordate.

Il dibattito

La Lega per bocca di Eugenio Riccio chiede a Fiorita di dimettersi «perché in città lui non c’è», accompagnando l’invito con un messaggio ai consiglieri di centrodestra che magari si fanno prendere dalla tentazione di sostenere ancora il sindaco («Chi farà così non sarà ricandidato», tuona Riccio). Forza Italia con Sergio Costanzo è dura ma non spietata e non pregiudiziale: «Non vogliamo sfruttare questa pagina triste, ma dobbiamo chiedere di non ripetere gli errori del passato, il sindaco faccia scelte ponderate», dice Costanzo che poi invita Talerico a tornare alla “casa madre” aderendo a Forza Italia. Ma l’apertura a Fiorita arriva soprattutto da Valerio Donato, suo competitor al ballottaggio e oggi in Azione: «Una parola di chiarezza – sostiene Donato – non la può che dire il sindaco nell’ambito di una discussione tra le forze politiche che vogliono il cambiamento. Ripudi il manuale Cencelli, scelga una maggioranza disponibile e scelga personalità capaci di supportare le linee programmatiche. Non avremo difficoltà in questo caso a dire sì. Certo non ci stiamo se vuole barattare il nostro assenso con un posto di assessore». E Donato poi aggiunge un passaggio estremamente significativo per chi conosce la storia politica di Catanzaro da due anni e mezzo: «Continuo a sentire osservatori che sottolineano l’impossibilità di un avvicinamento con il sindaco per questioni personali tra me e Fiorita nate ai tempi delle elezioni, e invece con lui dialogo da due anni, certo ci sono state anche offese ma le distanze oggi sono solo politiche. Basta con questa lettura che non aiuta la ricomposizione del centrosinistra». (c. a.)

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