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Dilaga la miopia, colpisce 1 bambino su 3

Nel 2050 ne saranno affetti 740 milioni di giovani nel mondo

Pubblicato il: 26/09/2024 – 8:52
Dilaga la miopia, colpisce 1 bambino su 3

ROMA Oltre un bambino e adolescente su tre (36%) nel mondo è miope, ed entro il 2050 in questa fascia d’età i miopi saranno oltre 740 milioni. Lo riporta un’analisi pubblicata sul British Journal of Ophthalmology da Yajun Chen, della Sun Yat-Sen University, in Cina. Sono a rischio soprattutto le bambine, chi vive in Asia orientale o in aree urbane. I ricercatori hanno stimato la prevalenza attuale e futura della miopia fino al 2050 su un totale di 276 studi con 5.410.945 bambini e adolescenti e 1.969.090 casi di miopia, sulla base di 50 paesi in Asia, Europa, Africa, Oceania, Nord e America Latina.
L’analisi ha rivelato un aumento di oltre tre volte tra il 1990 e il 2023, passando dal 24% dei giovani e giovanissimi tra 1990-2000 al 25% tra 2001-10, al 30% tra 2011-19 e al 36% tra 2020-23. La diffusione tra gli adolescenti ha superato quella tra i bambini, raggiungendo il picco del 54% nel 2020-23. In numeri assoluti i bambini miopi dal 1990 al 2023 sono quasi raddoppiati rispetto al numero di adolescenti. Fattori specifici risultano associati ad una maggiore quota di miopi, in particolare vivere in Asia orientale (35%) o in aree urbane (29%), il sesso femminile (34%), l’adolescenza (47%) e un alto livello di istruzione (46%). La quota globale complessiva della miopia va verso il 40% dei bambini e adolescenti entro il 2050, superando i 740 milioni di casi rispetto ai 600 milioni del 2030. Colpirà soprattutto le donne, il 42% delle quali sarà miope rispetto al 37,5% dei maschi nel 2050. E gli adolescenti di 13-19 anni rispetto ai bambini di 6-12 anni, (il 52,5% contro il 27,5% nel 2050). In particolare, in Asia il 52% dei bambini e adolescenti saranno miopi nel 2030, il 62% nel 2040 e 69% nel 2050. Secondo gli esperti la pandemia può aver contribuito all’aumento brusco dopo il 2020. Le differenze tra i sessi potrebbero essere spiegate anche dal fatto che le ragazze raggiungono la pubertà più rapidamente e tendono a trascorrere meno tempo all’aperto. (ANSA)

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