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l’iter a palazzo campanella

Comune unico, ci sono due ipotesi per la data del referendum: 24 novembre o 1° dicembre

Fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero, anche i capigruppo del centrodestra firmano l’emendamento Pd che sposta il termine a febbraio 2027

Pubblicato il: 02/10/2024 – 18:26
Comune unico, ci sono due ipotesi per la data del referendum: 24 novembre o 1° dicembre

REGGIO CALABRIA Sul referendum verso la città unica ci sono già due date per l’eventuale consultazione: il 24 novembre e il 1° dicembre. La notizia trapela da un consigliere di centrodestra dopo un incontro allargato con il governatore Roberto Occhiuto, che avrebbe già una calendarizzazione in ottica decreto: stando però a quanto previsto dalla legge regionale 13/83, quella cui si è fatto riferimento per la fusione di Corigliano-Rossano, per come modificato alla l.r. del 6 aprile 2017 (n. 10) «stabilisce che il referendum viene indetto con decreto del presidente della giunta regionale (…) da emanarsi entro 90 giorni dall’esecutività della deliberazione del Consiglio regionale, e che la data di convocazione degli elettori deve essere fissata in una domenica compresa tra il secondo e il sesto mese successivo alla pubblicazione del decreto stesso sul Bollettino ufficiale della Regione Calabria», quindi anche la seconda delle due date ipotizzate non rientrerebbe nel termine minimo dei 60 giorni, anche nel caso in cui il decreto venisse pubblicato domani sul Burc.
La notizia arriva in un giorno a suo modo decisivo: un altro passo in avanti è stato infatti compiuto in Consiglio regionale nel corso della seduta di oggi. L’emendamento alla legge regionale sulla costituenda città unica Cosenza, Rende e Castrolibero che rafforza la volontà politica già espressa in un precedente documento politico sottoscritto sempre a palazzo Campanella a fine luglio (qui la notizia), con la garanzia del presidente, sulla data di inizio del complesso iter di fusione è stato firmato da Bevacqua, dai capigruppo di maggioranza, oltre che dai consiglieri Iacucci e Caputo e, successivamente, depositato; mancano dunque il passaggio in commissione e in Consiglio. Non ci sono le firme di Tavernise (M5S) e Lo Schiavo (Misto) ma la loro posizione contraria si era già cristallizzata proprio nell’ultima seduta pre-pausa estiva, e anzi Lo Schiavo ha ribadito le sue ragioni anche venerdì scorso a Rende (qui la notizia).
I firmatari del documento politico (Bevacqua, Iacucci, Comito, Crinò, De Francesco, De Nisi, Gelardi, Graziano e Caputo), hanno sottoscritto l’emendamento secondo il quale un rinvio «si rende necessario in quanto la data prevista per l’istituzione del nuovo Comune appare troppo a ridosso della conclusione dell’iter legislativo. Lo slittamento al primo febbraio 2027, rispetto al primo febbraio 2025 risulta congruo per la definizione di un percorso utile alla pianificazione, all’adeguamento, al coordinamento, al consolidamento e all’armonizzazione delle procedure del processo di integrazione».
La proposta era stata annunciata dal capogruppo Pd in Consiglio regionale Mimmo Bevacqua in occasione di un convegno organizzato proprio dal gruppo del a Cosenza. Ed era stata condivisa dalle forze sindacali e dagli amministratori intervenuti.
«Grazie all’impegno del gruppo la fusione dei Comuni verrà slittata in avanti – il commento di Mimmo Bevacqua e Franco Iacucci- così da creare le fondamenta solide per la nascita della nuova città. Perché la città unica è nei fatti e il Pd non sarà mai contro la storia e il progresso e il processo di fusione, con i giusti tempi e le corrette procedure, è la strada migliore per il futuro delle Comunità di Cosenza, Rende e Castrolibero». (euf)

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