Ultimo aggiornamento alle 12:44
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

SUPPLEMENTO D’INDAGINE

Aggressioni, suicidi e sovraffollamento: l’inferno delle carceri calabresi – VIDEO

Il confronto tra il garante regionale dei detenuti, Luca Muglia e il segretario calabrese del Sappe, Francesco Ciccone

Pubblicato il: 10/10/2024 – 10:10
Aggressioni, suicidi e sovraffollamento: l’inferno delle carceri calabresi – VIDEO

LAMEZIA TERME In soli sei mesi tre suicidi, 80 tentativi di suicidio, 225 atti di autolesionismo e 75 aggressioni fisiche alla polizia penitenziaria. Per un totale di oltre 5 mila eventi critici. Sono i numeri allarmanti dei dodici istituti penitenziari calabresi: dati che raccontano l’emergenza carceri vissuta da tutto il paese tra sovraffollamento, carenza d’organico e difficili condizioni di vita dei detenuti. È questo il tema della terza puntata di Supplemento d’indagine, il format in onda su L’altro Corriere Tv (canale 75) ogni mercoledì alle 20:40. Ospiti di Danilo Monteleone, il garante regionale dei detenuti Luca Muglia e il segretario calabrese del Sappe Francesco Ciccone.

Soggetti con disturbi psichiatrici e sovraffollamento

Numeri, quelli dati in precedenza, in cui, secondo Ciccone, si nasconde il vero problema delle carceri. «Ad aggredire gli agenti nel 75% dei casi sono detenuti che in carcere non dovrebbero neanche stare, perché sono soggetti con problemi di carattere psichiatrico». Detenuti che, spiega il segretario regionale del Sappe, dovrebbero essere tenuti nelle Rems, le strutture per persone con problemi mentali, «ma il problema è che non sono sufficienti». In più, negli istituti «non ci sono specialisti psichiatri». A tutto questo si aggiunge il problema del sovraffollamento, 3000 detenuti in Calabria a fronte di 2700 posti. «Inaccettabile, innanzitutto, dal punto di vista umano» afferma Luca Muglia, garante regionale dei detenuti. «In secondo piano c’è il fatto che questo si unisce alla carenza di personale. In un istituto noi abbiamo 30 o 40 detenuti in più e una carenza di 30 o 40 unità della polizia penitenziaria diventa difficile effettuare percorsi trattamentali e rieducativi». Una situazione ancora più evidente se si considera che «abbiamo per 100 detenuti un educatore e mezzo. Numeri inaccettabili».

La carenza d’organico

Sul sovraffollamento pesano anche i numeri dei detenuti ancora in custodia cautelare. «Per loro – spiega Ciccone – dovrebbero esistere i cosiddetti circuiti penitenziari con la differenzazione tra le sezioni. Chiaro che con il sovraffollamento e le difficoltà a sostenere i reparti è impossibile ora creare un sistema del genere». Per quanto riguarda l’organico, sui 1400 previsti ci sono circa 1100 agenti. «Ma il problema – aggiunge Ciccone – è che in alcuni istituti la dotazione organica prevista rischia di non bastare, soprattutto per l’eccessiva presenza di persone con disturbo psichiatrico». Per Muglia «è evidente che la problematica esiste. Se all’interno di un istituto restano persone con disturbi psichiatrici e senza specialisti, vengono messi in un settore e si crea una sorta di ghetto. In quei pochi istituti in cui è presente lo specialista si viene subissati di trasferimento. È un cortocircuito inaccettabile». Per quanto riguarda le misure cautelari, il garante sottolinea un altro paradosso: «Per alcuni che restano anni in carcere, con misura cautelare, espiando praticamente la pena non si può attuare un programma rieducativo».

Francesco Ciccone
Francesco Ciccone

I percorsi rieducativi

Il percorso rieducativo resta un aspetto fondamentale per il carcere. «Noi – afferma Ciccone – abbiamo una realtà positiva che è quella di Laureana di Borrello, dove esistono lavorazioni, vengono fatte le shot list, i detenuti vengono immessi nel mondo del lavoro». Ma tutto resta complicato finché persistono, sottolinea Ciccone, queste difficoltà. «Noi abbiamo un grande personale di polizia penitenziaria. Si può fare davvero tanto, ma bisogno mettere mano alle leggi, creare i presupposti per dare l’opportunità ai detenuti di reinserirsi, anche per quando escono dal carcere». Soprattutto, dal segretario del Sappe l’appello alla Regione e alla politica per intervenire a livello sanitario, anche per provare a risolvere il problema dei detenuti psichiatrici. «A Palmi pochi giorni fa un soggetto che ha ricevuto due trattamenti sanitari obbligatori l’hanno riportato in carcere e ha aggredito di nuovo due agenti» racconta Ciccone. Quando un detenuto sta male, denuncia il segretario, mancano anche i medici all’interno dell’istituto. «Per questo è necessario che si intervenga anche a livello politico, per prevedere assunzioni di medici nella pianta organica penitenziaria».

Luca Muglia
Luca Muglia

Gli ostacoli burocratici e le restrizioni eccessive

Per il garante Luca Muglia sul percorso rieducativo per i detenuti pesano «i mille ostacoli che derivano da cavilli burocratici. Ma anche quella paura di dare una chance a un detenuto. Se noi investissimo molto di più in un tipo di detenzione aperta che mira al reinserimento dei detenuti piuttosto che privarli della loro libertà e basta, avremmo risultati migliori». Ma questo, al di là delle ragioni politiche, «è difficile per le condizioni strutturali in cui versano i nostri istituti». Secondo il garante mancano docce, personale, strutture e si ha una «restrizione eccessiva. Abbiamo una bomba a orologeria che speriamo non esploda mai». Dalle telefonate «che aiutano molto il detenuto» alla tutela della genitorialità: gli interventi da fare per il garante dai detenuti sono vari, così come per Ciccone è fondamentale «tentare di stabilire un rapporto con i giovani, spiegare loro il concetto della privazione della libertà». Ma per migliorare le condizione delle carceri «servono soprattutto interventi straordinari» dalla politica e che siano «strutturali». (redazione@corrierecal.it)

Rivedi la puntata:

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato  

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x