Ponte, l’aumento del costo in un emendamento “supersegnalato” dalla Lega
Il Carroccio punta a maggiori risorse nella Manovra. Centrosinistra all’attacco: incredibili 15 miliardi per un’opera inutile

ROMA Più risorse per il Ponte sullo Stretto, riportare al 28% la tassa sulle cripto, alzare da 30 a 50mila euro la soglia di reddito da lavoro dipendente o da pensione entro cui si può godere della flat tax per le prestazioni professionali autonome. Sono alcuni dei 35 emendamenti alla manovra indicati come “super segnalati” dalla Lega, che ha fatto un’ulteriore scrematura rispetto ai segnalati depositati ieri in Commissione Bilancio della Camera. Tra questi, nei documenti che circolano, anche quello sul potenziamento delle Capitanerie di Porto e l’incremento di 121,5 milioni per il 2025 per il Fondo nazionale per il trasporto pubblico.
Centrosinistra all’attacco
“Nonostante tutti i dubbi dei tecnici ministeriali, la Lega continua a scommettere sul Ponte sullo Stretto di Messina, diventato ormai “la panacea di tutti i mali del Mezzogiorno”. Pare che la Lega abbia deciso addirittura di “super” segnalare l’emendamento a firma Molinari che aumenta i fondi per il Ponte di 1,2 miliardi di euro e per cui chiede un’attenzione particolare del Governo rispetto al parere da esprimere. Una proposta scandalosa, che riduce il contributo delle casse dello Stato (da 9,3 miliardi a 6,9) e aumenta la quota sottratta ai Fondi di Coesione per il Sud, da 2,3 miliardi a 7,7 miliardi in totale (di cui 1,6 destinati alle Regioni interessate, Calabria e Sicilia). Insomma, per finanziare un’opera “bandiera”, che non si sa ancora se è fattibile, né se vedrà mai la luce, si rubano risorse fondamentali a tutti gli interventi infrastrutturali per il Mezzogiorno! La Meloni che farà questa volta? Seguirà le ragioni del Sud o andrà ancora all’inseguimento dell’alleato leghista?”. Così Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in Commissione Bilancio a Montecitorio. “Le scelte di questo governo sono tutte sbagliate. Le alternative esistono e per questo le persone manifestano la propria rabbia. Hanno scelto di togliere soldi alla sanità privata togliendoli alla pubblica. Lo stesso per la scuola. Sui trasporti poi è inammissibile che, con i problemi che ci sono grazie a un ministro dei Trasporti che io considero il peggiore della storia, si decidano di spendere 15 miliardi per il Ponte sullo Stretto”, dice a sua volta, intervistato a Tagadà, su La7, Francesco Silvestri, capogruppo M5S alla Camera.
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