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Il mistero sulla scomparsa di Antonio Strangio, effettuati i rilievi. Le indagini continuano

Effettuati gli accertamenti tecnici irripetibili su quanto repertato sul luogo del ritrovamento. Ancora tanti gli interrogativi

Pubblicato il: 27/11/2024 – 19:00
Il mistero sulla scomparsa di Antonio Strangio, effettuati i rilievi. Le indagini continuano

LOCRI A oltre una settimana dal ritrovamento del fuoristrada carbonizzato di Antonio Strangio nella Locride, la scomparsa del 42enne di San Luca rimane ancora un caso avvolto nel mistero sul quale indagano i carabinieri sotto il coordinamento della Procura di Locri. È massimo il riserbo da parte degli investigatori. L’unica novità è che sono iniziati oggi accertamenti tecnici irripetibili su quello che è stato repertato sul luogo del ritrovamento.

Ancora tanti gli interrogativi

E anche sui resti rinvenuti all’intero dell’auto di Strangio non si hanno certezze: in un primo momento era trapelata la notizia della presenza di resti carbonizzati appartenenti a un animale da pascolo – una pecora o una capra -, ma nelle ore successive è avanzata l’ipotesi che i resti potessero essere umani e appartenenti al 42enne. Un particolare inquietante, che però non sarebbe stato confermato da fonti investigative. Nessuna conferma neanche del ritrovamento di oggetti appartenenti all’uomo.

Le indagini e la figura di Antonio Strangio

L’allarme per la scomparsa di Strangio è scattato nel pomeriggio di lunedì 18 novembre dopo la denuncia dei familiari dell’allevatore sanluchese, sposato e padre di quattro figli, che non era rientrato a casa, né si era fatto vivo telefonicamente. Le ricerche hanno portato al ritrovamento della vettura, in prossimità della fiumara Bonamico, tra Bovalino e Bianco, dove i Ris di Messina hanno effettuato i rilievi. Nessuna pista sarebbe esclusa al momento, neanche quella che potrebbe portare ad un terribile omicidio di stampo mafioso. Quello di Antonio Strangio è un profilo già noto alle forze dell’ordine: il 42enne è, infatti, figlio del più noto Giuseppe Strangio (cl. ’54), già condannato nel ’74 a 14 anni per un omicidio commesso il 2 febbraio del 1970, conta una serie di condanne – definitive – legate ad alcuni sequestri di persona “eccellenti”: Giovanni Piazzalunga, Carlo De Feo e Cesare Casella. Le indagini degli ultimi decenni hanno permesso di inquadrare Giuseppe Strangio all’interno della potente famiglia di ‘ndrangheta dei Versaci e degli Strangio “Barbaro”. (m.r.)

LEGGI ANCHE: San Luca e il “mistero” su Antonio Strangio: il possibile omicidio e l’ombra della ‘ndrangheta

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