CROTONE «Non c’è margine di interpretazione a queste parole: i rifiuti pericolosi rimarranno a Crotone». Così il Comitato “Fuori i veleni. Crotone vuole vivere” attraverso una nota in cui riprende i contenuti del passaggio conclusivo della lettera con cui Eni Rewind pochi giorni fa ha informato gli interessati di aver trovato gli impianti di smaltimento fuori dalla Calabria puntualizzando che “l’avvio delle attività di scavo dello Stralcio del POB Fase 2 – si legge – avverrà, nel rispetto del Decreto del 1° agosto 2024 in oggetto oltre che della successiva nota del Mase del 24 settembre u.s., a partire da gennaio 2025 tramite l’utilizzo dell’impianto D15 in regime di deposito temporaneo per il successivo conferimento dei rifiuti non pericolosi presso le discariche contrattualizzate in altre regioni e dei rifiuti pericolosi nella discarica di Sovreco. A partire dalla seconda metà del 2025, a seguito del rilascio delle notifiche transfrontaliere Eni Rewind potrà attivare anche il canale di smaltimento estero per i rifiuti pericolosi, di cui ai contratti in corso di finalizzazione all’esito dello scouting, quale soluzione complementare al conferimento presso la discarica Sovreco“.
«Per 4 anni Eni Rewind non fa partire i lavori della bonifica asserendo che non vi fossero impianti fuori dalla Calabria e che i rifiuti dovevano andare a Sovreco e paradossalmente lo dice anche quando annuncia di aver trovato gli impianti all’estero», sottolinea il comitato. Il Tar a breve si pronuncerà proprio sul ricorso avverso al decreto dell’1 agosto a firma del dg del Mase, Proietti. «Eni Rewind comunica di aver trovato all’estero impianti idonei e disponibili ma dice, ci vorranno 8 mesi per ottenere le autorizzazioni extra frontaliere e tiene a precisare che il trasporto dei rifiuti in impianti fuori dalla Calabria sarà una “soluzione complementare al conferimento presso la discarica Sovreco”.
A tal proposito – puntualizza il comitato – è bene ricordare che è stato proprio l’Ad di Sovreco, De Luca, durante una conferenza stampa nel mese di maggio scorso ad affermare che “la Sovreco non ha disponibilità a ricevere rifiuti contenenti amianto”». «I veleni – scrive ancora il comitato -devono essere portati fuori da Crotone e dalla Calabria, come prescritto dal Paur assunto dal Decreto ministeriale del 3 marzo 2020 che, non a caso, su questo punto non è stato oggetto di alcuna modifica. Di conseguenza, circa lo smaltimento dei veleni, si conferma la necessità di soluzioni fuori da Crotone e dalla Calabria. L’annuncio dell’individuazione da parte di Eni, di impianti autorizzati all’estero deve costituire l’avvio immediato delle operazioni di bonifica finora colpevolmente omesse da parte di Eni. Nessuno pensi di riproporre giochi ingannevoli magari ricorrendo ad un cambio di strategie per realizzare lo stesso obiettivo: lasciare i veleni a Crotone».
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