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‘Ndrangheta, suora arrestata. Suor Alfieri: «L’accusa e la condanna sono momenti distinti»

Il Cavaliere al Merito della Repubblica ed esperta in politiche scolastiche interviene sull’arresto di suor Anna Donelli

Pubblicato il: 07/12/2024 – 7:28
‘Ndrangheta, suora arrestata. Suor Alfieri: «L’accusa e la condanna sono momenti distinti»

BRESCIA «Innanzitutto una premessa: fino a prova contraria una persona è innocente. Le indagini sono in corso, alle indagini seguirà il processo. Sino ad allora, non trasformiamoci in giudici implacabili delle colpe, peraltro presunte, altrui. La magistratura deve acclarare la verità dei fatti per il pieno rispetto delle persone coinvolte, religiosa in primis. È chiaro che accusare una persona che ha un ruolo pubblico, soprattutto nel sociale, crea smarrimento e sconforto, uno smarrimento e uno sconforto che fanno perdere di credibilità la persona e l’istituzione a cui appartiene». Lo ha detto Suor Anna Monia Alfieri, Cavaliere al Merito della Repubblica ed esperta in politiche scolastiche in merito all’arresto di suor Anna Donelli, nell’ambito dell’inchiesta della procura di Brescia contro un gruppo che sarebbe stato legato alla ndrangheta. «Come è naturale che ciò avvenga, allo stesso modo è scorretto, perché l’accusa e la condanna sono due momenti distinti e non è detto che l’accusato sia poi condannato. Intanto, però, la gogna mediatica fa il suo corso e le persone coinvolte non godono di alcuna tutela in una sorta di processo kafkiano. – continua Suor Anna Monia Alfieri – Sono sicura che tutte le parti coinvolte sapranno collaborare con gli inquirenti. In questo esprimo piena solidarietà alla Congregazione cui la religiosa appartiene e piena fiducia nella magistratura. Eppure, anche questa vicenda può far scaturire una riflessione educativa». «Cari giovani, il bene è sempre molto complesso, richiede impegno, serietà, prudenza, azione sinergica, rispetto delle regole e delle norme, a garanzia del singolo, accusato in primis. Questa è la realtà. Per questo occorre grande fiducia nell’operato di tutti perché la responsabilità implica il rispetto delle regole. È difficile? Certamente! Eppure anche il bene richiede prudenza e consapevolezza della realtà. Chi esercita una responsabilità è chiamato a uno sforzo duplice di attenzione e prudenza. Non condanniamo nessuno a prescindere, rispettiamo ognuno in quanto persona e come tale rivendicatore di diritti nella soggezione ai doveri. Questa è l’essenza del vivere civile», conclude Suor Monia Alfieri. 

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