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Usb: «La baraccopoli di San Ferdinando è al collasso, i lavoratori vivono in condizioni disumane»

Il sindacato: «Chiediamo con forza l’apertura immediata delle palazzine di Contrada Serricella»

Pubblicato il: 09/12/2024 – 14:51
Usb: «La baraccopoli di San Ferdinando è al collasso, i lavoratori vivono in condizioni disumane»

«La stagione agrumicola è nel pieno della sua attività, e ancora una volta ci troviamo di fronte a una situazione inaccettabile: la baraccopoli di San Ferdinando è al collasso, satura di lavoratori che vivono in condizioni disumane. Sono diversi infatti i braccianti stagionali, arrivati nella Piana in cerca di lavoro, che hanno grosse difficoltà a trovare un posto dove dormire. Eppure si tratta di lavoratori vitali per il settore agricolo, colonna portante dell’economia regionale, garantendo la raccolta e la lavorazione di prodotti di eccellenza come gli agrumi». Lo afferma in una nota l’Usb. «È scandaloso – prosegue il sindacato – che, nonostante i milioni di euro spesi negli anni e le ripetute promesse da parte delle istituzioni, il problema abitativo per i lavoratori stagionali rimanga irrisolto».

«Aprire le palazzine di Contrada Serricella»

«Questa situazione è il simbolo di una gestione miope e superficiale che perpetua sfruttamento, precarietà e violazione dei diritti fondamentali. Come Unione Sindacale di Base, chiediamo con forza l’apertura immediata delle palazzine di Contrada Serricella, recentemente ristrutturate dal Comune di Rosarno. Queste palazzine rappresentano una soluzione già individuata da diversi anni e pronte per essere utilizzate, ma ancora incredibilmente inutilizzate. Facciamo appello al Comune di Rosarno, alla Prefettura di Reggio Calabria e a tutte le istituzioni coinvolte – è scritto nella nota – affinché si attivino con urgenza per risolvere questa situazione. Non è più accettabile lasciare che la vita e la dignità di centinaia di persone vengano calpestate per l’inerzia di chi dovrebbe garantire diritti e giustizia sociale. La Piana di Gioia Tauro non può più essere teatro di sfruttamento e abbandono. È fondamentale riconoscere il ruolo essenziale dei braccianti africani nel sostenere un settore che costituisce un pilastro economico per l’intera Calabria. È ora di mettere fine a questo scandalo. Servono soluzioni strutturali, programmazione seria e un reale impegno politico per assicurare condizioni di vita e lavoro dignitose per i braccianti stagionali. L’Usb – conclude la nota – continuerà a mobilitarsi al fianco dei lavoratori per esigere risposte concrete. Le istituzioni non possono più voltarsi dall’altra parte». 

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