Dietrofront sull’aumento degli stipendi dei ministri
Nella notte approvati altri emendamenti. Stop ai rincari delle autostrade

ROMA Il governo italiano sembra pronto a fare un passo indietro sull’emendamento che prevedeva l’aumento degli stipendi per i ministeri non parlamentari, dopo una serie di polemiche politiche e istituzionali che rischiavano di complicare l’approvazione della manovra economica. L’obiettivo di incassare il via libera alla legge di bilancio entro Natale rimane prioritario per l’esecutivo, e la decisione di ritirare l’emendamento sugli stipendi mira a evitare ulteriori scontri.
La proposta, che prevedeva l’equiparazione dei compensi dei ministeri non parlamentari a quelli dei parlamentari, era stata avanzata in un contesto di discussione sulla legge di bilancio. Tuttavia, la crescente polemica ha convinto il governo a valutare un dietrofront. Il primo a farsi sentire sulla questione è stato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che, pur difendendo nel merito la proposta, ha annunciato di essere pronto a sostenere il ritiro dell’emendamento per «evitare inutili polemiche» che avrebbero potuto ostacolare il cammino della manovra.
A quanto pare, la linea sembra ormai tracciata: la norma non sarà messa ai voti, anche se sono in corso valutazioni su come comunicare al meglio questa decisione. La scelta di non procedere con l’emendamento dovrebbe semplificare l’andamento dei lavori in commissione Bilancio alla Camera, che è chiamata a discutere la legge di bilancio nei prossimi giorni. Nonostante qualche slittamento rispetto alle tempistiche iniziali, la manovra dovrebbe essere discussa in Aula mercoledì 18 dicembre, con l’obiettivo di ottenere il via libera.
Tuttavia, le tensioni politiche non sono ancora risolte. La decisione del governo di chiedere il ritiro dell’emendamento ha messo in luce una ulteriore spaccatura con le opposizioni, che potrebbe ostacolare il cronoprogramma con l’ostruzionismo. Dopo un fine settimana già segnato da slittamenti e difficoltà, la situazione si fa sempre più complessa. La maggioranza spera di concludere la discussione con il mandato al relatore prima delle comunicazioni della premier in vista del Consiglio europeo, ma il rischio di nuovi intoppi è ancora alto.
Stop ai rincari delle autostrade
Intanto è proseguito a oltranza, per tutta la notte, l’esame della Commissione bilancio della Camera sulla manovra. Sono stati approvati numerosi emendamenti. Fra i più rilevanti, il via libera ad un fondo per il servizio di sostegno psicologico in favore delle studentesse e degli studenti nelle scuole, con una dotazione di 10 milioni per il 2025 e 18,5 milioni a decorrere dal 2026; aumento di 5 punti, dal 25 al 30%, del limite di detassazione delle mance che il personale che lavora nei bar o nei ristoranti riceve dai clienti; istituito un fondo per incentivi alla realizzazione di screening oncologici e cardiovascolari e per la dotazione di defibrillatori nei luoghi di lavoro; via libera a un fondo per lo sblocco della retribuzione del tirocinio per specializzandi di area sanitaria (veterinari, psicologi, biologi, farmacisti, odontoiatri, chimici e fisici). E‘ saltato invece l’incremento dell’1,8% per il 2025 delle tariffe autostradali corrispondente all’indice di inflazione programmato nel Piano strutturale di bilancio 2025-2029, previsto in un emendamento dei relatori alla manovra. Il governo ha dato, infatti, parere di invito al ritiro.
Il Corriere della Calabria è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato