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l’anno che verrà

Parolacce al Capodanno Rai, il precedente di Matera

Nel 2016 per una bestemmia ci fu un licenziamento e, tra l’altro, partì in anticipo il countdown. Anche gli infortuni non sono mai mancati

Pubblicato il: 01/01/2025 – 12:35
di Lucia Serino
Parolacce al Capodanno Rai, il precedente di Matera

REGGIO CALABRIA La parolaccia del biondo – in realtà castano, con tinta tonalizzata – dei “Ricchi e poveriin diretta su Rai1 da Reggio Calabria non è il primo scivolone della lunga saga dei concertoni tv del 31 dicembre. Andò peggio nel 2016 a Matera,  quando a stipulare un accordo quadriennale con la Rai fu la Regione Basilicata, in vista dei festeggiamenti per le celebrazioni dell’anno di capitale europea della cultura 2019. La fascia oraria la stessa, cioè l’approssimarsi del countdown, tutti col calice in mano, in piazza e da casa, a gridare “meno nove, otto, sette…”.   Allora sul palco c’erano Amadeus e Rocco Papaleo.

L’episodio di Matera

All’Anno che verrà di quella edizione, però, il countdown partì con un minuto di anticipo. Non era mai successo e ancora oggi non si capisce su quale fuso orario fossero sincronizzati gli orologi Rai. Inoltre andò in onda – fra gli oltre 150mila sms di auguri inviati  dai telespettatori e trasmessi in sovrimpressione – anche una imprecazione blasfema. Nell’euforia generale nessuno dei funzionari e tecnici rai controllò quello che scorreva sulla striscia in tv davanti a milioni di italiani, per lo più anziani. Apriti cielo. In una nota Viale Mazzini parlò  di «errore umano», si scusò con il pubblico e fece sapere che il responsabile dello svarione «è stato immediatamente individuato e sospeso». In effetti fu licenziato. Un provvedimento forse eccessivo. Ma in quell’occasione la politica di centrodestra fu solerte a creare subito un caso. Salvini, in particolare, fu insistente e chiese le dimissioni dei dirigente Rai preposti al controllo dello spettacolo. Fu licenziato solo il poveretto che doveva controllare la messa in onda dei messaggi. Fu un capodanno fantozziano anche perché, in quella stessa edizione, Claudio Lippi si sentì male e non poté salire sul palco. Avrebbe dovuto condurre la serata insieme ad Amadeus e Rocco Papaleo. L’anno scorso invece fu il regista Stefano Mignucci a cadere sul palco di Crotone, finendo in ospedale e passando la mano per la serata.

La scaramanzia per il prossimo anno

Quindi tutto sommato quell’ “aprite il microfono testa di c.” di Angelo dei Ricchi e poveri di ieri sera è in linea con la serie di incidenti e malanni del concertone di San Silvestro. Una volta, sempre in Basilicata, anche Albano nei giorni precedenti la serata finale, si sentì male e finì in ospedale. Per il prossimo anno cercasi corni scaccia sfiga. Speriamo sia a Cosenza dove ieri invece c’è stato un bellissimo concerto di Achille Lauro. Non altrettanto entusiasmante la musica degli artisti che si sono succeduti in attesa della mezzanotte. Parola di pubblico. (redazione@corrierecal.it)

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