Lo spostamento della statua di Giacomo Mancini dalla posizione attuale difronte al palazzo del comune di Cosenza non mi è piace come non piace a molti cittadini della città. La motivazione di fare spazio a grandi opere contemporanee cozza col senso di rispetto verso ciò che Mancini è stato per la città ben più del patrimonio artistico che si intende posizionare al suo posto. Mancini è il patrimonio e monumento della nostra città e sinceramente tutta questa grande armonia urbanistica non la vedo nella Cosenza contemporanea tanto da considerare la statua del grande Leone socialista un impaccio alla grande esposizione di opere nella nostra Cosenza.
Ricordo che oggi l’arte vive fenomeni rivoluzionari e le persone diventano opere e in questo senso Mancini è l’opera delle opere contemporanee. La città ha bisogno di rivoluzioni: rivoluzioni urbanistiche, rivoluzioni sul recupero dell’immenso patrimonio artistico che contiene, rivoluzioni su edilizia sociale e scolastica. E sorprende invece che ciò di cui non ha proprio bisogno è invece quello che si vuol fare, ovvero rimuovere simboli identitari. Mancini è li difronte al Comune a dire tante cose anche ai suoi concittadini del palazzo di fronte: se non li dove meglio potrebbe stare? Ammetto che per certa politica forse è una presenza imbarazzante…
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