COSENZA Dagli anni ’80 quel cognome è presente almeno in un’istituzione, ma spesso è stato presente anche in due istituzioni contemporaneamente, e lo sarà anche a breve, una volta che la Camera nella sua versione plenaria avrà ratificato – non dovrebbero esserci dubbi in questa direzione – quello che la Giunta per le elezioni di Montecitorio ha deciso nelle ultime ore: il ritorno di Andrea Gentile a Montecitorio. Il cognome – come si può intuire – è quello dei Gentile, il cognome di un “casato” storico della politica calabrese e cosentina, un’eredità politica trasmessa per vie interne, tra fratelli – Pino e Tonino – e tra padri e figli – Katya figlia di Pino e Andrea figlio di Tonino. Gli eterni, intramontabili, irriducibili Gentile. Una dinastia capace di perpetuarsi in tutte le stagioni politiche che si sono succedute negli ultimi 40-50 anni, una radice socialista che poi ha trasmigrato in modo anche disinvolto ma sempre travolgente in quell’area di centro -in genere centrodestra – che cambia sempre per non cambiare mai, con Forza Italia come polo di attrazione privilegiato ma con qualche eccezione e qualche strappo. Il tutto sull’onda su un consenso elettorale vecchio stampo e vecchio stile (e molto clientelare, dicono i detrattori) che ha fatto della famiglia Gentile una delle più influenti nella politica in Calabria e non solo.
E anche una “divisione” dei ruoli di potere che appare quasi scientifica (e strategica): Pino Gentile sindaco di Cosenza e poi tanta Regione a livello apicale, lato Giunta e lato Consiglio, mentre Tonino ha avuto una proiezione essenzialmente parlamentare con tre incursioni a livello governativo, sottosegretario e viceministro, anche al Mef. La “filiera” familiare ha rischiato di interrompersi dopo le Regionali del 2020, quando Pino, pur conquistando la solita messe di preferenze, restò fuori dal Consiglio regionale. Ma il destino è destino, e a novembre 2021 si manifesterà nella figura di Roberto Occhiuto, che diventando presidente della Calabria libererà il posto alla Camera per Andrea Gentile, che dunque adesso si appresta a subentrare per la seconda volta a legislatura in corso, solo che stavolta subentra a scapito del Movimento 5 Stelle e al fondo di una querelle elettorale lunga e anche molto contestata, oltre che controversa. Un esempio delle tante vite (politiche) dei Gentile. Certo, il “casato” oggi non sembra più granitico come un tempo, perché nel frattempo le strade dei due nuclei si sono divise, con Katya Gentile che ha lasciato Forza Italia anche a muso duro per abbracciare la Lega di Salvini, con la benedizione di papà Pino. Da par suo, però, Tonino Gentile non si è spostato da Forza Italia come Andrea, e ora – anche se Tonino non disdegna di avere “buoni uffici” anche con altri partiti, come Fratelli d’Italia – padre e figlio possono riallacciare il discorso con gli azzurri che si era stoppato nel settembre 2022 per il successo pentastellato nel collegio uninominale Camera di Cosenza, quel successo ora ribaltato dalla Giunta delle elezioni di Montecitorio. Che ha (ri)aperto le porte ad Andrea Gentile, la cui presenza sui banchi di Forza Italia ha anche una indubbia valenza politica, perché aumenta il peso specifico dei forzisti calabresi guidati dal governatore e vicesegretario del partito Roberto Occhiuto e rappresentati già, in Parlamento, da Francesco Cannizzaro, Giuseppe Mangialavori e Giovanni Arruzzolo e, al Senato, Mario Occhiuto. E così nel contesto di un partito competitivo e di una coalizione competitiva Forza Italia Calabria si candida a recitare una voce importante. (a. cant.)
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