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Autonomia differenziata: la Costituzione è contraria

In alcune regioni del Nord sembra essersi risvegliato il desiderio dell’autonomia differenziata che mal si coniuga, però, con un principio legislativo previsto dalla costituzione. Nonostante ciò, …

Pubblicato il: 21/01/2025 – 9:15
di Franco Scrima
Autonomia differenziata: la Costituzione è contraria

In alcune regioni del Nord sembra essersi risvegliato il desiderio dell’autonomia differenziata che mal si coniuga, però, con un principio legislativo previsto dalla costituzione. Nonostante ciò, alcune regioni continuano a provarci e la Corte Costituzionale continua a rispondere con un netto rifiuto, sottolineando che vi sono norme di carattere generale che non possono essere disattese, come quelle che riguardano l’istruzione, la politica commerciale, l’ambiente e la distribuzione dell’energia. Norme che fanno parte della “coesione sociale e dell’unità nazionale”, entrambe “tratti caratterizzanti” dello Stato. Un altro principio di contrasto che non può essere ignorato è che “la nazione è il Popolo sono entità indivisibili“.

Allo stesso modo non possono essere ignorate alcune regole senza le quali la forma dello Stato può produrre la crisi della democrazia. Si tratta di norme per le quali il magistrato Pitruzzella, di recente, ha bocciato la proposta ritenendo l’Unità Nazionale e la coesione sociale non frammentabili. Ed è proprio su queste norme che il Parlamento non può che condividere sia che la Nazione è una sia che non è divisibile. Sarà il Parlamento adesso a ribadire che esiste una sola Nazione e un solo popolo italiano e che la “sovranità” non può essere “parcellizzata”, essendo beni di tutti. E’ stata così aperta l’ennesima strada da percorrere: il regionalismo che è una esigenza insopprimibile essendo alla stregua dell’unità del Paese. Così come vi è un solo popolo che rappresenta l’unità della Nazione e della politica nazionale. Da ciò il principio che l’Italia è un Paese unito. Rimane solo da attendere che la Cassazione si pronunci sul “Referendum abrogativo” per mettere la parola fine al desiderio di parcellizzare il territorio nazionale. Bisogna, però, stare attenti a non seguire pedissequamente il ministro Salvini il quale, uscito indenne dal Tribunale di Palermo, non ha esitato, il giorno dopo, a dire: Nonostante abbia visto a Palermo una corretta, giusta e sana separazione tra chi giudica e chi indaga, sarebbe opportuno procedere con la separazione delle carriere. Se il Tribunale non ha condiviso la richiesta del Pubblico Ministero, non è detto che sia giustificato fare richieste di quel tipo. Insistere sarebbe come voler inasprire la tensione tra Governo e avvocati senza evitare le peripezie giudiziarie degli imputati.

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