“Recovery”, «non fa parte del sodalizio criminale». Il Riesame annulla la misura per Antonio Segreti
Il Tdl chiamato ad esprimersi dopo il rinvio deciso dalla Cassazione. L’indagato è considerato «uno spacciatore ma senza altri legami»

COSENZA Il Tribunale del Riesame di Catanzaro si è pronunciato sul rinvio della Corte di Cassazione che aveva accolto il ricorso presentato dagli avvocati Antonio Quintieri e Natale Occhiuto per la posizione di Antonio Segreti, coinvolto nell’operazione denominata “Recovery” – coordinata dalla Dda di Catanzaro. All’indagato viene imputata la partecipazione all’associazione gestita dal clan degli “Italiani” e da quello degli “Zingari” collegati alla confederazione di ‘ndrangheta. Dalle intercettazioni, emergerebbe il ruolo di spacciatore di Segreti ma «non vi sono rapporti con altri sodali del gruppo Presta-Caputo su cui fondare la sua adesione al sodalizio organizzato». Per questo motivo il Riesame ha annullato la misura cautelare a carico dell’indagato, che torna in libertà. (f.b.)
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