Colpo al clan Mallardo, 25 arresti. C’è anche un ex sindaco
Blitz dei Carabinieri a Napoli. Poziello è accusato di scambio elettorale politico-mafioso

I Carabinieri del Ros, per delega del Procuratore Distrettuale di Napoli, hanno eseguito una ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 25 persone (di cui 20 sottoposte alla custodia in carcere, 5 agli arresti domiciliari). Sono accusate di associazione di tipo mafioso, di scambio elettorale politico-mafioso, nonché di estorsione, tentata estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, corruzione ed altro, delitti aggravati in quanto sarebbero stati commessi avvalendosi del metodo mafioso e con la finalità di agevolare le attività del clan camorristico denominato “Mallardo”, operante sul territorio di Giugliano in Campania e zone limitrofe.
In particolare, le attività illecite sarebbero state poste in essere dagli indagati anche per destinarne i proventi all’alimentazione della “cassa comune” dell’organizzazione criminale, gestita per il sostentamento degli affiliati, ancorché detenuti, e dei loro familiari; inoltre, il clan sarebbe anche intervenuto in varie controversie tra privati in disaccordo tra loro ed avrebbe condizionato l’attività dell’amministrazione comunale, intervenendo nella campagna elettorale per le elezioni comunali di Giugliano in Campania nel settembre 2020. E’ stato anche emesso dal GIP decreto di sequestro preventivo di svariati beni (tra cui rapporti finanziari, terreni, fabbricati, aziende e/o società) per alcuni milioni di euro.
In carcere ex sindaco di Giugliano
C’è anche l‘ex sindaco di Giugliano in Campania tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare che oggi ha colpito 25 persone e che è stata emessa a corollario dell’ultima inchiesta sul clan Mallardo. Antonio Poziello, che si è dimesso da consigliere comunale di minoranza a ottobre, è finito in carcere per via di tre contestazioni, mentre per altre ipotesi di reato si procede a piede libero. Poziello è accusato di scambio elettorale politico-mafioso in relazione alle amministrative del 2020, che si sono concluse con la vittoria di Nicola Pirozzi (sostenuto dal Partito democratico e dal Movimento 5 stelle). Poziello, che era appoggiato da Italia via e Verdi, e’ stato sconfitto al ballottaggio. Secondo la procura, in quella tornata elettorale, Poziello accettò l’aiuto del clan Mallardo – all’epoca retto dal ras Domenico Pirozzi, che risponde in concorso del reato – a ottenere voti a sostegno e in cambio diede alla cosca 10mila euro – per il tramite di Francesco Mallardo detto “marmularo” – e si impegnò, in caso di elezione, ad adottare atti amministrativi che potessero favorire gli interessi del gruppo criminale. Poziello risponde poi di due episodi di corruzione risalenti al periodo in cui era sindaco (fu eletto nel 2015 e terminò il mandato agli inizi del 2020): l’uno è legato all’affidamento dell’appalto per la gestione della raccolta dei rifiuti a Giugliano, procedura che secondo gli inquirenti sarebbe stata condizionata anche da Poziello in cambio di soldi; l’altro episodio, invece, riguarda invece l’avere favorito la concessione di un permesso a costruire (che era stato negato, ma la procedura non era definitiva e fu ribaltato il suo corso), all’imprenditore Andrea Abbate, per realizzare un’attività di ristorazione.