CATANZARO Quando nacque, nell’ormai lontanissimo 1986, c’era ancora la lira, e infatti la legge regionale che lo creò disponeva una partecipazione al capitale sociale di 100 milioni di lire e un contributo annuo di 300 milioni di lire. Poi nel 2008 un’altra legge regionale ne ha disposto lo scioglimento e la messa in liquidazione. Nonostante sia passato tanto tempo, però, l’Ente Fiera di Reggio Calabria è ancora una piccola zavorra per la Regione, con una procedura di liquidazione che non è ancora finita tanto da richiedere alla Giunta la nomina di un nuovo commissario liquidatore, l’ennesimo, ora individuato nella dirigente della Cittadella Valeria Adriana Scopelliti. La nomina della Scopelliti è stata ufficializzata dalla Giunta regionale un paio di settimane fa, con la presa d’atto delle dimissioni del precedente commissario liquidatore dell’Ente Fiera di Reggio Calabria, Rodolfo Elia, che a sua volta nel 2022 era subentrato a un altro dirigente regionale, Felice Iracà. Continui avvicendamenti per una procedura di liquidazione dell’Ente Fiera di Reggio Calabria che evidentemente presenta ancora una certa complessità, con un piano di liquidazione che risale addirittura al 2012, disposto dal commissario pro tempore «previa espunzione di ogni previsione afferente alla partecipazione finanziaria della Regione Calabria nella formazione dell’attivo», si legge nella delibera di nomina della Scopelliti. Che ora dovrà «procedere con l’adozione di tutti gli adempimenti necessari per la definizione della procedura liquidatoria… nonché per la verifica di ulteriori adempimenti previsti dal diritto societario e dalla normativa civilistica e per ogni opportuna valutazione in merito ad eventuali giudizi tra i terzi e l’Ente Fiera». (a. c.)
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