ROMA Luigi Sbarra è stato «un interlocutore onesto che ha avuto davvero a cuore i lavoratori, e non semplicemente della sigla che rappresenta o di una parte politica». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso del suo intervento all’Assemblea nazionale della Cisl a Roma. Al centro del dibattito la proposta di legge di iniziativa popolare – per la quale sono state raccolte quasi 400mila firme raccolte – sulla partecipazione, presentata due anni fa dalla Confederazione di Via Po, il cui testo è ora all’esame finale dell’Aula di Montecitorio. “Il coraggio della partecipazione” è lo slogan della manifestazione. «Questo paese ha bisogno di scelte coraggiose», ha detto Sbarra accogliendo e ringraziando la premier. Domani il sindacalista lascerà il posto a Daniela Fumarola per raggiunti limiti d’età.
LEGGI ANCHE: “Partecipazione al Lavoro”. A Roma l’Assemblea Cisl sulla proposta: «Sarà la legge Sbarra»
«Il ruolo di un sindacalista – ha detto Meloni – è guadagnarsi il rispetto necessario a fare in modo che l’interlocutore sia attento alle sue istanze. Anche quando” con il segretario generale Sbarra “non siamo stati d’accordo, perché abbiamo discusso, sapevamo che avevamo di fronte qualcuno a cui interessava il bene dei lavoratori, non di una parte che rappresentava o addirittura di una parte politica». In riferimento alla proposta di legge della Cisl, la premier ha sottolineato: «Ricostruire la dinamica tra imprese e lavoro significa gettare le fondamenta di una nuova alleanza tra datori di lavoro e lavoratori, fondata sulla condivisione degli oneri e degli onori, promuovere la partecipazione dei lavoratori al destino della propria impresa, incrementare le politiche di welfare, rafforzare il peso della contrattazione legata ai territori e alla dimensione aziendale, per superare le rigidità dei contratti nazionali senza smarrire le tutele sul lavoro». «Sono questi – ha aggiunto – alcuni dei punti di un rinascimento partecipativo che una nazione moderna, che fa della coesione sociale la sua cifra, deve perseguire. Ed è questo il motivo per il quale non abbiamo avuto alcun dubbio a sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione al lavoro che la Cisl ha promosso e che è diventata il testo base in discussione al Parlamento». «Non è un’adesione di maniera, di compiacimento. Io – ha spiegato Meloni – vengo da una storia politica che lungo tutto il suo corso ha fatto del tema della partecipazione dei lavoratori uno dei punti qualificanti della propria proposta economica ed è la ragione per la quale, come si ricordava, il governo ha assicurato una copertura di 72 milioni di euro per il 2025 e continuerà a fare la propria parte per arrivare il prima possibile al suo via libera, perché approvare una legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa ci permette di dare finalmente attuazione, 77 anni dopo, all’articolo 46 della Costituzione». «Io penso – ha aggiunto – che si tratterebbe di una conquista storica tanto per i lavoratori quanto per le imprese che darebbe finalmente compimento a un’intuizione straordinaria dei nostri padri costituenti, e quindi è una grande responsabilità ed è una responsabilità che non intendiamo disattendere, lo dobbiamo all’Italia, ai nostri lavoratori e alle nostre imprese che sono testa, cuore e braccia di una nazione straordinaria, che come mi piace ricordare sempre, perché in Italia a noi piace sempre sottolineare quello che non funziona più di quello che funziona, questa nazione può ancora stupire, questa nazione può ancora tracciare la rotta, ma ci dobbiamo credere insieme». (m.r.)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x