ROMA Una forza che non si esplicita attraverso una violenza visibile: è questo che rende le organizzazioni mafiose ancora più pericolose. Legami sempre più forti e radicati in tutto il mondo e business resi possibili grazie alle connivenze nei più diversi settori. «La ‘ndrangheta è una realtà forte, perché presente in cinque continenti, in 42 nazioni del mondo», spiega ai microfoni del Corriere della Calabria don Luigi Ciotti. Il fondatore e presidente di Libera, in occasione della presentazione a Roma del libro “Libera: storia di Anna” scritto dalla giornalista Alessandra Ziniti, ha parlato della pericolosità delle mafie e sottolineato l’importanza di fare una legge che tuteli le donne che decidono di ribellarsi alle logiche mafiose in cui sono nate e cresciute, decidendo di lottare per dare ai propri figli un destino diverso. E infine l’appuntamento del prossimo 21 marzo, Giornata dedicata alle vittime innocenti delle mafie, che si svolgerà a Trapani, con un messaggio ben preciso: «Le mafie fanno meno rumore, ma sono tornate più forti».
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Per le donne che vorrebbero allontanarsi da contesti mafiosi c’è bisogno di una via, di una legge per proteggerle, spiega don Ciotti: «C’è già chi collabora, persone che hanno commesso dei reati e collaborano per la libertà, per la giustizia e in quel caso c’è un servizio di protezione se necessario». In questo caso si tratta di «donne che mettono in gioco la loro vita perché non vogliono che la mafia confischi la loro vita e la vita dei loro figli». Per loro, affinché possano vivere una vita tranquilla, sarebbe necessario un cambio anagrafico: «Vogliono costruirsi una vita in un contesto diverso, però se mandano i figli a scuola con il loro nome vengono rintracciati, come è successo più volte, se vanno a lavorare vengono rintracciate e la storia ci ha insegnato che a volte vengono poi rintracciate e uccise. E allora bisogna aprire una strada. In questo momento la Commissione Antimafia ha fatto un lavoro, ci sono già articoli di legge che vengono proposti. Noi abbiamo sollecitato, portato il nostro contributo perché questo possa avvenire presto, serve una legge per aprire una terza via per tutelare queste donne. Bisogna però fare in fretta, è urgente».
“Libera. Storia di Anna” è un libro che ha come protagonista una donna che si ribella alla ‘ndrangheta e alla forza familistica che la rende spesso un’organizzazione impenetrabile. «La ‘ndrangheta – afferma don Ciotti – è una realtà forte perché presente in cinque continenti è in 42 nazioni del mondo». Ma l’allarme riguarda la pericolosità “sommersa” di tutte le organizzazioni mafiose, un allarme che sarà il messaggio lanciato il prossimo 21 marzo da Trapani: «Le mafie – spiega il fondatore di Libera ai nostri microfoni – sono tornate forti, fanno meno rumore, fanno meno chiasso, nelle imprese mafiose e non mafiose trovi non più le infiltrazioni ma delle connivenze. Sono dei sistemi che sono cambiati. Tant’è vero che il procuratore nazionale antimafia parla di mafie che sono diffuse, disincantate, pragmatiche». (m.ripolo@corrierecal.it)
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