A Lamezia la resistenza del popolo ucraino a 3 anni dall’invasione russa. «Una pace giusta per la nostra terra» – FOTO
Evento organizzato nel pomeriggio in centro, tra striscioni, canti e bandiere. L’appello per liberare i prigionieri e lo stop alla propaganda

LAMEZIA TERME Una sirena, le mani strette, una preghiera. Sullo sfondo, bandiere tricolori e, soprattutto, quelle gialle e blu dell’Ucraina. A tre anni dall’inizio dell’invasione su larga scala da parte dell’esercito russo, Lamezia Terme si è stretta ancora una volta alla comunità ucraina, in un pomeriggio di memoria e testimonianza, organizzato dall’Associazione Svitanok di Lamezia e Kalos di Soverato.

Una cerimonia collettiva, tra dolore, preghiere e speranze, quelle finora vane e quelle per un futuro tutt’altro che certo. Gli echi dei missili, dei droni e della distruzione qui sono percepiti in lontananza, eppure la sofferenza è la stessa. Quella di un popolo martoriato e diviso, ma solo geograficamente. Nessuno distanza e nessuna guerra ha, finora, davvero separato il popolo ucraino che continua con coraggio a resistere all’oppressione della Russia, in barba alle leggi della comunità internazionale.
Tra gli interventi più significativi nel corso dell’evento, quello dell’ex sindaco di Maida Salvatore Paone. «Come il popolo italiano, anche quello ucraino combatte per la propria resistenza contro un esercito invasore», ha detto. «È la più grande guerra in Europa dal degli ultimi 80 anni, ma è anche una guerra di propaganda, con l’utilizzo dei media tradizionali ma anche dei social», e il riferimento è all’attacco di Maria Zacharova contro il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «L’Italia è stata sempre dalla parte dell’Ucraina, senza se e senza ma», ha ribadito, sottolineando anche l’impegno profuso della sua amministrazione proprio tre anni fa all’inizio della guerra, mobilitando volontari e associazioni. Particolarmente sentito, poi, l’intervento di Francesco Pileggi del PD di Maida. «Assistiamo da giorni agli attacchi della Russia contro il nostro presidente Mattarella. Siamo circondati dalla propaganda che cerca di dividere le democrazie occidentali, ma non ci riusciranno. Anzi, il destino dell’Ucraina è in Europa e toccherà proprio all’Ucraina denazificare la Russia dal criminale Vladimir Putin».

Durante la cerimonia, inoltre, sono stati intonati canti ucraini e, alla fine, anche l’appello per la liberazione dei prigionieri di guerra trattenuti ancora in Russia. (g.curcio@corrierecal.it)


