‘Ndrangheta, Rinascita-Scott: la Dda rinuncia all’appello contro Gianluca Callipo
L’ex sindaco di Pizzo era stato assolto in primo grado, a fronte di una richiesta di condanna di 18 anni. L’accusa ha rinunciato ad appellarsi

CATANZARO Sarà definitiva l’assoluzione per l’ex sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, imputato nel maxiprocesso contro la ‘ndrangheta “Rinascita-Scott”. Nell’udienza d’appello di oggi, infatti, la Dda di Catanzaro ha definitivamente rinunciato ad appellarsi all’assoluzione emessa proprio al termine del processo di primo grado, accogliendo di fatto la richiesta avanzata dai legali dell’ex sindaco, Armando Veneto e e Vincenzo Trungadi. Callipo era accusato di concorso esterno e abuso d’ufficio aggravato e per lui la Dda aveva invocato una pena a 18 anni di carcere. La sentenza sarà emessa nel corso della prossima udienza, fissata per il 12 marzo.
Le accuse
Secondo l’accusa, sarebbe stato in diretto contatto con i vertici dell’organizzazione criminale operante a Pizzo (in particolare, la famiglia Mazzotta) e a San Gregorio d’Ippona (clan Razionale – Gasparro). E proprio in cambio di favori ai clan, gli inquirenti sostengono che Callipo avrebbe ottenuto sostegno elettorale nelle elezioni comunali del giugno 2017. Uno dei capi di abuso d’ufficio aggravato veniva contestato in concorso con Maurizio Fiumara amministratore unico della società “Cts Costruzioni Sud spa” della quale l’ex sindaco di Piazzo era socio. A settembre 2017 avrebbero acquisito illecitamente, in seguito a un accordo con Francesco Isolabella e i soci occulti Saverio Razionale e Gregorio Gasparro, la struttura turistico-alberghiera denominata “il Mocambo”. Dopo l’arresto è stato sciolto il consiglio comunale della città di Pizzo. (Gi.Cu.)
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