I lavoratori del porfido: «Le istituzioni siano parte civile contro la ‘ndrangheta»
L’appello all’avvio del secondo troncone del processo “Perfido”

TRENTO «Le istituzioni si costituiscono parte civile. È doveroso da parte delle istituzioni democratiche, anche al fine di poter poi sviluppare una necessaria azione di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza sul tema dell’insidiosa presenza di organizzazioni criminali di stampo mafioso sul nostro territorio». Così il Coordinamento lavori porfido del Trentino in merito all’avvio del secondo troncone del processo “Perfido” sulle presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta nel tessuto economico del porfido. Venerdì, infatti, davanti alla gup Elsa Vesco si aprirà l’udienza che vede imputare 15 persone per varie contestazioni: scambio elettorale politico-mafioso, detenzione di armi, favoreggiamento all’immissione in circolazione di banconote false, rivelazioni di atti d’ufficio, associazione mafiosa. La gup dovrà vagliare le posizioni, tra gli altri, di ex sindaci, ex parlamentari e anche quattro carabinieri.
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