‘Ndrangheta a Brescello, il 18 marzo attesa la decisione sugli ex sindaci
I due ex sindaci sono accusati di concorso esterno in associazione mafiosa

BRESCELLO Bisognerà attendere il 18 marzo per sapere la decisione del gup del Tribunale di Bologna, Roberta Malavasi, sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla pm della Dda di Bologna, Beatrice Ronchi, per i due ex sindaci di Brescello (Reggio Emilia), Giuseppe Vezzani e Marcello Coffrini, nell’ambito del processo per associazione di tipo ‘ndranghetistico che vede imputate in tutto 12 persone, tra cui alcuni membri della famiglia Grande Aracri. I due ex sindaci sono accusati di concorso esterno in associazione mafiosa in quanto, stando alle accuse, avrebbero contribuito, pur senza farne parte, alla realizzazione degli obiettivi e al rafforzamento della cosca di ‘Ndrangheta che operava nel paese. Nel corso dell’udienza preliminare hanno discusso le difese di Coffrini e Vezzani e le parti civili. Poi sono stati decisi nove patteggiamenti: per otto le pene (in continuazione con altre condanne) vanno da 9 a 18 mesi, la più alta a quattro anni per un imputato. Rosita Grande Aracri, figlia di Francesco e nipote del boss Nicolino, sarà processata con rito abbreviato il 29 maggio.