TRIESTE “Negli ultimi anni sta cambiando il racconto del settore olivicolo calabrese, soprattutto grazie agli oli di qualità“. È soddisfatto l’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo al termine della prima giornata di “Olio Capitale“, tra le più prestigiose e importanti fiere di settore, in corso a Trieste dal 14 al 16 marzo presso il Generali Convention Center, nel Porto Vecchio.
Un appuntamento al quale la Calabria, culla della Dieta Mediterranea, si presenta forte dei suoi numeri, che ne fanno una delle principali regioni d’Italia, seconda solo alla Puglia: circa 185.000 ettari di superficie ulivetata, quasi un terzo dei quali riservata alle coltivazioni bio, ed una produzione media annua di 35.000 tonnellate di olio, con oltre 800 frantoi attivi.
“Sono oli che vengono generati da una incredibile biodiversità perché la nostra è una terra particolarmente vocata alla coltivazione dell’olivo, ma questo non ci basta perché non possiamo fare produzione massive”, dice Gallo. Che aggiunge: “E allora
dobbiamo fare produzione di qualità, in manifestazioni come questa si afferma la personalità dei nostri oli e per questo è importante supportare le aziende che, come dico sempre, fanno bene i compiti a casa”.
Uno dei peggiori nemici dell’olio di qualità calabrese è la contraffazione, “uno dei mali del sistema agroalimentare. Dobbiamo fare in modo che i nostri prodotti siano tracciabili e inconfondibili perché l’ambizione della qualità deve essere anche questa“, sostiene l’assessore regionale. Ascoltando i produttori presenti a Olio Capitale è facile intuire la soddisfazione nell’aver visto crescere il numero relativo alle vendite ma anche il valore del prodotto che “si è triplicato“, confessa un imprenditore calabrese presente in Fiera. La Calabria, insomma non più Cenerentola d’Italia, ma una regione da primato come quello relativo al piano olivicolo regionale che – sottolinea Gallo – “si armonizzerà con il piano olivicolo nazionale e faremo investimenti importanti: 50 milioni per aumentare le nostre produzioni e per avere nuove superfici e impianti“.
“Abbiamo migliorato i nostri frantoi con investimenti per circa 20 milioni di euro e abbiamo detto ai nostri produttori che dovranno fare corsi di assaggio perché per fare un buon olio non basta soltanto un’ottima oliva, ma è necessario tutto un percorso che viene improntato alla qualità anche nella trasformazione“. Formazione , innovazione, investimenti e infine comunicazione che “serve a rendere il brand Calabria straordinaria inconfondibile, ma soprattutto riconosciuto da tutti“. (f.benincasa@corrierecal.it)
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