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L’ultima “passione” della politica calabrese: le Riserve naturali regionali

Tra (rinnovata) sensibilità ambientale e interessi più prosaici, in questa legislatura proliferano le proposte di legge per istituirne una

Pubblicato il: 16/03/2025 – 15:30
L’ultima “passione” della politica calabrese: le Riserve naturali regionali

REGGIO CALABRIA L’apripista fu la Riserva delle Valli Cupe, un incantevole canyon naturalistico in provincia di Catanzaro, grazie a una felicissima intuizione del già presidente del Consiglio regionale nella passata legislatura Mimmo Tallini. Da quell’esperienza, che pure ha attraversato fasi abbastanza tortuose come purtroppo avviene in Calabria sempre, anche quando si fanno cose buone, la politica regionale, in modo bipartisan ma con una certa prevalenza del centrodestra, sembra aver maturato una eccezionale vocazione ambientalista, se è vero com’è vero che nell’attuale legislatura regionale è un proliferare di proposte di legge che introducono nuove riserve regionali, piccoli tesori di quella biodiversità che è la grande ricchezza della Calabria. I numeri lo confermano: da fine 2021 a oggi sono state presentate finora 367 proposte di legge in Consiglio regionale, e 13 di queste Pdl hanno per oggetto l’istituzione di una Riserva naturale regionale, tra parchi o siti vari. L’ultima in ordine di presentazione è una proposta di legge primo firmatario Molinaro e firmatari De Francesco, Mannarino e Montuoro (tutti del gruppo di Fratelli d’Italia), che prevede la creazione della Riserva naturale regionale Scogli di Isca-Fiume Veri-Monte Cocuzzo nel territorio di Belmonte Calabro in provincia di Cosenza (la proposta è stata già assegnata alla quarta Commissione Ambiente del Consiglio regionale per l’esame di merito e alla seconda Bilancio per il parere finanziario). Buon’ultima e in buona compagnia.

Le direttive e le norme

Finora sono 7 le Riserve naturali regionali già approvate con legge a Palazzo Campanella in questa legislatura: quella della Foce del Fiume Mesima (primo firmatario Laghi, firmatari Raso, Arruzzolo e Lo Schiavo, dicembre 2022), e poi la Secca di Amendolara (Straface, sempre dicembre 2022), Sant’Andrea Apostolo Jonio (Raso-Montuoro, gennaio 20223),. Vergari (ancora Raso-Montuoro gennaio 2023), Valle del Coriglianeto (Straface, giugno 2023), Riviera dei Cedri (Mannarino, Caputo, Graziano, Molinaro luglio 2023), Laghi La Vota Gizzeria (Raso, dicembre 2023). “In attesa” le proposte di legge che istituiscono le Riserve Dune di Giovino (Alecci, presentata nel giugno 2023), Monte Caloria (Laghi, presentata nell’agosto 2023), Fiume Vitravo (Montuoro, presentata nel marzo 2024), Tranchise (Mancuso-Montuoro, presentata nel luglio 2024), Dune di Giovino (Montuoro, Mancuso e Alecci). Insomma, un elenco piuttosto corposo, a conferma di un afflato ambientalista e naturalista che sembra aver improvvisamente afferrato la politica calabrese. Indubbiamente buone e belle intenzioni, una rinnovata sensibilità ambientale, naturalistica e paesaggistica, finalizzata anche allo sviluppo del turismo. Ma che tuttavia non sembra disgiunta anche da interessi più prosaici. Del resto l’opportunità, anche ghiotta, la offrono sia le norme comunitarie, essenzialmente la Direttiva Habitat e la Direttiva Uccelli, il cui scopo è “contribuire a salvaguardare, tenuto conto delle esigenze economiche, sociali e culturali locali, la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche (compatibile con le attività) del territorio comunitario”, ma anche norme nazionali che “attribuiscono alle Regioni ed alle Province autonome le competenze relative alla conservazione degli habitat e della specie presenti sul proprio territorio attraverso la gestione dei siti integrati ad altri piani di sviluppo”. Direttive e normative che stanziano anche fondi consistenti, il che non guasta. Per i politici calabresi dunque anche la possibilità concreta di intervenire concretamente sui territori di riferimento, anche sul piano elettorale, senza dimenticare che in genere queste Riserve regionali prevedono enti gestori e comitati di indirizzo e/o scientifici vari nei quali magari piazzare qualche fedelissimo… Perché la vocazione e la sensibilità ambientale e naturalistica sono la prima cosa, sicuramente, ma la politica vuole anche altro… (a. c.)

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