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Congedo di paternità, Calabria fanalino di coda con il 35%

Il rapporto curato dall’Inps e Save the Children in occasione della Festa del Papà

Pubblicato il: 19/03/2025 – 19:17
Congedo di paternità, Calabria fanalino di coda con il 35%

ROMA Il 64,3% dei padri aventi diritto in Liguria nel 2023 ha usufruito del congedo di paternità, periodo di astensione dal lavoro retribuito per dieci giorni riconosciuto ai papà tra i due mesi precedenti la data del parto fino ai cinque mesi successivi alla nascita, sotto alla media nazionale del 64,5% e ultima Regione del nord Italia con una media del 76%. È il quadro dipinto da un rapporto curato dall’Inps e dall’organizzazione non governativa ‘Save the Children’ in occasione della Festa del Papà. La Liguria è in dodicesima posizione nella classifica delle Regioni italiane dov’è più frequente il ricorso al congedo di paternità dietro a Veneto al 79% dei papà aventi diritto, Friuli Venezia-Giulia al 78%, Emilia-Romagna al 76,5%, Lombardia al 76,4%, Trentino Alto Adige al 75,9%, Piemonte al 74,6%, Umbria al 73,7%, Marche al 71,6%, Toscana al 70,8%, Valle d’Aosta al 70% e Abruzzo al 64,9%, davanti a Lazio al 63,2%, Sardegna al 58,1%, Basilicata al 56,5%, Molise al 54,1%, Puglia al 51%, mentre tassi decisamente più bassi si osservano in Sicilia al 39,4%, Campania al 39,1% e Calabria, fanalino di coda al 35,1%. Al Nord, viene utilizzato dal 76% dei padri aventi diritto, una percentuale quasi doppia rispetto quella osservata al Sud e nelle Isole (44%), mentre al Centro lo utilizza il 67% di loro. “Sul congedo di paternità registriamo un trend positivo che evidenzia un cambiamento culturale in atto. Tuttavia, circa il 35% dei padri aventi diritto ancora non ne usufruisce, è una misura su cui faremo ulteriori iniziative di sensibilizzazione. Promuovere il congedo di paternità produce effetti concreti: favorisce un legame precoce tra padre e figlio, con benefici duraturi sulla loro relazione, e contribuisce a una distribuzione più equilibrata delle responsabilità familiari e della conciliazione vita-lavoro delle donne. Un passo essenziale verso una reale parità di genere nelle famiglie italiane”, affermato il presidente Inps Gabriele Fava. Ad usufruire maggiormente del congedo sono i padri che hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato (circa il 70%), a fronte di quanti ne hanno uno a tempo determinato (il 40%) o di quelli con contratti a termine, come gli stagionali (il 20%). Anche la dimensione aziendale sembra influire sull’utilizzo del congedo di paternità: la percentuale dei padri che ricorrono a tale strumento è infatti doppia tra quanti lavorano in aziende con più di 100 dipendenti (80%), rispetto a chi lavora in aziende con meno di 15 dipendenti (40%)

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