«L’ambulatorio di follow-up per i pazienti trapiantati è regolarmente attivo»
La nota dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Renato Dulbecco”: «Assicurata la continuità assistenziale»

CATANZARO In merito al comunicato diffuso in data 10 aprile 2025 da ANED APS, concernente presunte anomalie nella gestione delle prestazioni a favore dei pazienti trapiantati presso il presidio ospedaliero di Germaneto, l’Azienda ospedaliero-universitaria “Renato Dulbecco” ritiene doveroso fornire alcune precisazioni «per garantire – si legge in una nota – una corretta informazione e tutelare l’operato del personale sanitario che quotidianamente svolge il proprio lavoro con competenza e dedizione. Contrariamente a quanto affermato, si conferma che l’ambulatorio di follow-up per i pazienti trapiantati è regolarmente attivo ed è attualmente gestito dalla dottoressa Capria, specialista nefrologa, che ha sostituito il dottor Caglioti, recentemente andato in pensione. È dunque assicurata la continuità assistenziale e la presenza di un medico specialista di riferimento per tutti i pazienti trapiantati. Si ribadisce, inoltre, che i posti letto dedicati alla Nefrologia presso il presidio Mater Domini sono otto, come previsto dal DCA regionale in vigore. Riguardo alle prestazioni di laboratorio, si chiarisce che il dosaggio dell’Everolimus, farmaco immunosoppressore utilizzato prevalentemente dai pazienti trapiantati di rene, può essere effettuato con due modalità differenti, entrambe previste dai cataloghi regionali:
1. Dosaggio SENZA tecniche cromatografiche (richiesto con codice 90.17.C.18 e codice di esenzione 052), incluso nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e quindi totalmente gratuito per i pazienti, previa prescrizione del medico curante con impegnativa.
2. Dosaggio CON tecniche cromatografiche (codice 044FL), eseguito tramite gascromatografo (strumento Fischer), non incluso nei LEA e quindi a totale carico del paziente, senza possibilità di applicare il codice di esenzione 052.
Pertanto, l’affermazione contenuta nella nota ANED, secondo cui le prestazioni per il dosaggio dell’Everolimus sarebbero garantite gratuitamente solo presso il presidio “Pugliese” e non anche presso il presidio Mater Domini, è priva di fondamento. Nessun paziente è stato tenuto a pagare ticket per prestazioni incluse nei LEA e correttamente prescritte.
L’Azienda – prosegue la nota – respinge con fermezza ogni accusa circa presunti comportamenti “contraddittori” o addirittura assimilabili a “furto”, espressioni gravi e lesive dell’onorabilità dell’intera struttura e del suo personale. Nel pieno rispetto del diritto all’informazione e al confronto, si richiama tuttavia l’attenzione sull’importanza di evitare dichiarazioni non supportate da riscontri oggettivi, che rischiano di generare inutile allarmismo tra i pazienti. La commissaria straordinaria Simona Carbone si riserva, qualora tali comunicazioni dovessero proseguire nei toni e nei contenuti già diffusi, di tutelare l’immagine dell’Azienda ospedaliero-universitaria nelle sedi competenti, a salvaguardia della serenità dell’utenza e del sistema sanitario regionale nel suo complesso».
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