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la riflessione

Il sindaco, l’elezione diretta e il ruolo dei partiti

Nei giorni scorsi si era paventata la possibilità di modificare la legge 81/93 che disciplina l’elezione diretta del sindaco.Una modifica che assegnava la vittoria al primo turno a chi avesse superat…

Pubblicato il: 11/04/2025 – 13:45
di Mario Campanella
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Il sindaco, l’elezione diretta e il ruolo dei partiti

Nei giorni scorsi si era paventata la possibilità di modificare la legge 81/93 che disciplina l’elezione diretta del sindaco.Una modifica che assegnava la vittoria al primo turno a chi avesse superato il 40% e che è stata accantonata. L’elezione diretta del sindaco investe i partiti, che dovrebbero avere un ruolo forse ancora maggiore, ma molto relativamente. Poiché introduce un rapporto diretto tra eletto ed elettori che, proprio per questo, è intangibile. Sia che esso venga eletto al primo turno e paradossalmente ancora di più se è eletto al secondo turno, giacche si ipotizza che a sceglierlo siano i cittadini di ogni estrazione politica. Per cui, ogni altra figura, assessorile, è prettamente fiduciaria.I cittadini eleggono il primo cittadino e gli delegano le scelte senza limite, sottoponendo successivamente il suo operato al loro giudizio.

Il consiglio comunale può solo sfiduciarlo ma senza ribaltarlo proprio perché a sceglierlo sono i cittadini. Si può dire che questa legge, legittimamente, assegni troppo potere al primo cittadino? Si e no. Il no è giustificato dal mandato popolare, il si richiederebbe una revisione legislativa che cancelli la riforma ritornando al proporzionale puro o che contenga una sorta di difficile possibilità di revoca popolare ( un referendum a metà consiliatura chiesto ad esempio da un terzo degli elettori). Così stante le cose il ruolo dei partiti può essere consultivo e collaborativo sul piano politico ma è ininfluente su quello giuridico. Non a caso i cittadini mal sopportano che un sindaco eletto venga sfiduciato in corso d’opera ( parliamo delle città di medie e grandi dimensioni) e spesso lo riconfermano proprio per una sorta di rivalsa. E non a caso la statistica ci dice che essenzialmente i due mandati ( 70%) vengono regolarmente svolti. Perché è come se si desse il tempo di completare ciò che la legge dice. In sostanza, piaccia o meno, l’elezione diretta riguarda esclusivamente popolo ed eletto. I partiti potrebbero pensare a una controriforma che ridia la parola agli eletti più che agli elettori. Ma fino ad allora  ci sarà sempre e solo  il rapporto simbiotico tra sindaco e città.

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