Tensioni al corteo pro Palestina a Milano
E spunta la scritta «Spara a Giorgia» su una vetrina. Sette manifestanti pro Pal in questura

MILANO Contatti tra manifestanti e forze dell’ordine al corteo pro Palestina a Milano all’altezza di piazzale Baiamonti. A dare il via alle tensioni sarebbe stata, a quanto affermano i manifestanti, l’identificazione di alcuni di loro da parte della polizia. Gli attivisti, lanciando fumogeni, gridavano “Tout le monde deteste la police”.
«Spara a Giorgia» è la scritta comparsa sulla vetrina di una filiale di banco Bpm in piazzale Lagosta al passaggio del corteo al quale hanno partecipato oltre 10mila attivisti. «Solidarietà a Giorgia Meloni per la grave minaccia della quale è stata vittima. Ciascuno è libero di manifestare, ma nessuno può permettersi simili schifose e violente intimidazioni. I responsabili siano individuati al più presto». Lo scrive su X Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria e vicesegretario di Forza Italia.
Sette manifestanti pro Pal in questura
Pochi metri più avanti è stata poi danneggiata anche la filiale di Banco Desio in via Traù, dove è stata bruciata una telecamera e fatta una scritta “No riarmo”. Infranta anche la vetrina del Carrefour di via Alserio. Sette manifestanti sono stati portati in questura dopo i tafferugli con la polizia. La maggior parte degli attivisti, presenti al corteo in circa 10mila, ha proseguito il tragitto fino alla destinazione prevista all’Arco della pace, mentre qualche centinaio si è fermato sul luogo delle tensioni chiedendo di “liberare” le persone accompagnate in questura.
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