Il tentativo (maldestro) del Cosenza calcio: il 22 aprile il ricorso al Tar contro il -4 in classifica

COSENZA Sono scarse, scarsissime, le possibilità che vengano restituiti i quattro punti di penalizzazione tolti per inadempienze finanziarie, ma il Cosenza ci prova. La società silana ha infatti fatto ricorso al Tar del Lazio e il prossimo 22 aprile conoscerà il proprio destino. I motivi del ricorso avversi ai provvedimenti della Giustizia sportiva verranno discussi in quella data, dopodiché si arriverà a un verdetto definitivo (in realtà, eventualmente, ci sarebbe anche il Consiglio di Stato come ultima chance).
Una decisione quella della proprietà di Eugenio Guarascio che, bisogna dirlo, appare piuttosto singolare e maldestra se si pensa alla gestione disastrosa e poco propensa a portare a casa, nel corso del torneo di serie B, punti vitali per la salvezza, tra campagne acquisti – estiva e invernale – a dir poco fallimentari, prezzi dello stadio, in special modo quelli dei settori popolari, alle stelle – con la ciliegina sulla torta del derby casalingo contro il Catanzaro (costo delle curve a 30 euro poi rientrato dopo le proteste accese della tifoseria) – e altre vicende poco nobili che hanno decretato la rottura definitiva con la piazza.
Le speranze che al Cosenza vengano restituiti i punti tolti appaiono nulle o quasi, ma se ciò dovesse verificarsi, raggiungere la salvezza sarebbe comunque un’impresa. Se oggi la squadra guidata da Massimiliano Alvini avesse quattro punti in più in classifica, sarebbe sempre ultima a quota 31. I Lupi, lo ricordiamo, attualmente sono a otto lunghezze di ritardo dalla zona playout. (fra.vel.)

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