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La chiamata, il finto incidente e la truffa a un’anziana di Vibo. «Non fidatevi» – VIDEO

Il tempestivo intervento dei militari ha portato all’arresto di due persone. Le raccomandazioni del tenente Ermini e del comandante Falabella

Pubblicato il: 29/04/2025 – 9:24
La chiamata, il finto incidente e la truffa a un’anziana di Vibo. «Non fidatevi» – VIDEO

VIBO VALENTIA Si sono finti Carabinieri, simulando un grave incidente causato dalla figlia per farsi poi consegnare soldi e gioielli per «risolvere la situazione». Un modus operandi classico e, ormai, conosciuto che aveva però tratto in inganno un’anziana di Vibo Marina. La signora presa dalle emozioni del momento ha consegnato loro oggetti e contanti dal valore complessivo di 20 mila euro. I due truffatori non avevano però fatto i conti con i veri Carabinieri già “allertati”: appena avvisati dalla vittima ritornata in sé, hanno avviato le indagini riuscendo a fermare in tempo i due soggetti, entrambi italiani e finiti in manette. Un’azione tempestiva tanto da riuscire a recuperare l’intera refurtiva.

I militari già allertati da alcune segnalazioni

Quello delle truffe agli anziani è «un fenomeno purtroppo sempre più diffuso», spiega il Tenente Ludovico Ermini, comandante del Nucleo operativo e radiomobile di Vibo Valentia. Un trend che si sta cercando di invertire con l’attività preventiva che «sta iniziando a dare frutti». Ed è quanto è successo a Vibo Marina, dove i Carabinieri erano già stati avvertiti della presenza di presunti truffatori in giro. «L’attività – spiega il Tenente – è scaturita da una serie di segnalazioni che ci sono arrivate. Già in tarda mattinata alcuni cittadini avevano segnalato tentativi dii truffa da parte di sedicenti Carabinieri». Denunce che hanno allertato i militari della stazione di Vibo Marina: «Supportati dal Nucleo operativo radiomobile hanno iniziato un controllo più assiduo della zona e sono intervenuti appena arrivata la segnalazione di un’avvenuta truffa ai danni di una signora anziana».

Le modalità della truffa: prima la chiamata, poi la richiesta di denaro

Il Tenente spiega le classiche modalità di truffa utilizzate con la donna: «Hanno prima contattato la signora telefonicamente dichiarando che la figlia aveva causato un incidente, aggiungendo che per liberare la figlia tratta in arresto era necessario pagare una ingente somma di denaro». La vittima, a quel punto nel panico, «ha consegnato tutti i gioielli a sua disposizione, compresa la fede nuziale». Appena è tornata la lucidità, la donna ha capito «che qualcosa non andava e ha contattato la figlia che ci ha avvertito. I militari si sono attivati e sono riusciti a trarre in arresto i due soggetti».

Il comandante della Stazione di Vibo Nicola Falabella

Indagini in corso per se legame con altri colpi

Numerose le truffe e i tentativi che vengono segnalati all’Arma in tutta la provincia. «Adesso ci sono indagini in corso per accertare se i due malviventi avessero colpito in altri punti» aggiunge il comandante della Stazione di Vibo Valentia Nicola Falabella. «Si tratta di malviventi che approfittano della sensibilità e della fragilità dei più anziani che, avvertendo il pericolo per un loro congiunto, consegnano denaro e gioielli». Questi possono presentarsi con false divise, falsi tesserini «o anche in borghese, come in questo caso».

Le raccomandazioni agli anziani

Dal comandante poi le raccomandazioni alla comunità: «Quello che diciamo è di essere prudenti e non fidarsi degli sconosciuti. Un po’ come dice un popolare detto, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio». “Diffidenza” soprattutto nei confronti di chi si presenta in casa fingendosi «dipendente del Comune o di società di servizi per la lettura del contatore, per un fantomatico rimborso e soprattutto occhio alle telefonate da parte di sedicenti Carabinieri proprio perché è la truffa che va per la maggiore». Ma le forze dell’ordine – ribadisce – «non chiedono soldi, soprattutto nel caso in cui una persona viene ristretta in carcere o ai domiciliari. È il giudice a decidere il seguito del procedimento, non bastano soldi. La liberazione su cauzione come negli Stati Uniti non esiste in Italia». (ma.ru.)

L’intervista:

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