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la crisi rossoblù

Il silenzio del “San Vito-Marulla”: Cosenza verso il baratro senza i suoi tifosi

Domani contro il Bari potrebbe arrivare la matematica condanna alla Serie C. Anche la curva Nord sarà vuota per protesta

Pubblicato il: 30/04/2025 – 13:17
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Il silenzio del “San Vito-Marulla”: Cosenza verso il baratro senza i suoi tifosi

COSENZA Domani al “San Vito-Marulla” per il Cosenza andrà in scena la sfida contro il Bari. Ultimi in classifica e con la matematica retrocessione in Serie C che potrebbe arrivare già al termine dei 90 minuti, i rossoblù si apprestano a vivere questo match in un clima surreale.
La squadra è in ritiro, una decisione apparsa più come una mossa tardiva e simbolica che una reale svolta tecnica o emotiva. Un tentativo estremo di serrare le fila in un gruppo apparso da mesi smarrito. Sullo sfondo, una società sempre più distante, che ha abbassato il prezzo delle curve a 5 euro per riempire uno stadio che si preannuncia comunque desolatamente vuoto.
Non saranno infatti della partita né la Curva Sud “Bergamini” né la Curva Nord “Catena”. Dopo l’annuncio da parte degli ultrà della Sud, è arrivato anche quello della Nord a spegnere ogni speranza di sostegno dal cuore del tifo organizzato. Un’assenza che non è disinteresse, ma una precisa presa di posizione.
Nel loro lungo comunicato, i tifosi hanno espresso tutto il loro dolore, la rabbia e l’orgoglio: «Non è il momento della tristezza, perché l’indegno ci ha tolto anche quello, è il momento del nostro orgoglio: questa città, questa tifoseria, questa squadra non retrocederanno mai» si legge in un passaggio emblematico.
Parole dure anche verso la dirigenza: «Una banda di mentecatti che ha tradito il nostro amore per il Cosenza, il nostro Cosenza».
E ancora, la denuncia delle umiliazioni subite allo stadio: «Vergognose perquisizioni corporali all’ingresso, un trattamento che ha coinvolto anche i bambini. Questa è la repressione che siamo costretti a subire».
La frattura tra il club e la sua gente non è mai apparsa così profonda come quest’anno. Nonostante ciò, i tifosi promettono che il loro amore non si spegnerà: «Macineremo come sempre chilometri per le ultime due trasferte, a Bolzano e La Spezia, dove ci troveremo ancora una volta fianco a fianco, per gridare la nostra passione». Una dichiarazione d’amore incondizionata, che prescinde dalla categoria e dai risultati: «Il Cosenza è nostro, e non sarà mai di chi non lo merita».
Domani al Marulla, dunque, andrà in scena una partita che sa già di sentenza. Ma il vero protagonista sarà il vuoto sugli spalti, il silenzio di chi ha scelto di non esserci per ribadire un’appartenenza che va oltre la presenza fisica. Perché questa retrocessione, se arriverà, sarà sì una sconfitta sul campo, ma anche e soprattutto la resa definitiva di una proprietà che ha perso ogni contatto con il cuore pulsante della città. (f.v.)

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