1° maggio, l’ironia di Brunori Sas: «Troppa pace e democrazia»
L’esibizione del cantautore calabrese. «Rimaniamo svegli e uniti»

ROMA Brunori Sas ironico sul palco di piazza San Giovanni al Concertone del Primo Maggio a Roma. Dopo essersi esibito con la canzone “La ghigliottina”, prima di passare al brano successivo, “Al di là dell’amore”, si è rivolto al pubblico: «Popolo del 1° maggio, fatemi sentire un urlo», e poi «di più, di meno, così così». «Quanto mi piace ultimamente fare il tiranno e aizzare il popolo. Lo so, sono in controtendenza, è un momento di grande democrazia, di pace, di apertura da parte del mondo. Ma noi vogliamo andare contro e abbiamo scritto una canzone contro la pace, contro chi vuole portare avanti i diritti dei lavoratori, perché è un momento di troppa pace, troppi diritti dei lavoratori, troppa democrazia», ha detto sarcastico il cantautore. «Per cui questo è un brano contro», ha proseguito. Poi ha chiesto un «urlo contro la pace». «Sono molto felice che non ci sia stato questo urlo, grazie di cuore», ha detto ancora rivolgendosi al pubblico. E ha concluso: «Rimaniamo svegli, rimaniamo uniti, buon Primo maggio». Dopo essersi esibito con “La verità”, si è congedato dal pubblico dicendo: «È una meraviglia vedere tanti esseri umani in carne e ossa tutti insieme, fate buon uso di questa energia».
L’omaggio di Brunori a Paolo Benvegnù
Dal palco del Concertone in Piazza San Giovanni a Roma anche l’omaggio a Paolo Benvegnù, l’artista scomparso prematuramente quattro mesi fa. Alla sua band, i Benvegnù, si sono uniti proprio Brunori Sas per intonare il brano Oceano e poi anche Ermal Meta su Mare Verticale.
Il Concertone si era aperto nel primo pomeriggio con Leo Gassmann che ha cantato “Bella ciao” a 80 anni dalla liberazione dell’Italia da gioco nazifascista. Durante l’evento è stato ricordato anche Papa Francesco.
Il Corriere della Calabria è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato