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le manovre politiche

Vibo, prime “crepe” nella maggioranza: «Basta giochi, o lavoriamo uniti o sarà il caos»

Il nuovo gruppo crea scompiglio a Palazzo Luigi Razza. Il sindaco fa la voce grossa in Consiglio e Lo Schiavo chiede unità

Pubblicato il: 01/05/2025 – 20:49
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Vibo, prime “crepe” nella maggioranza: «Basta giochi, o lavoriamo uniti o sarà il caos»

VIBO VALENTIA Quasi 15 anni per tornare a guidare la città, neanche un anno per rischiare di mandare all’aria il progetto progressista vibonese che lo scorso giugno ha vinto le elezioni. Quel “modello Vibo” che doveva essere l’esempio vincente su cui costruire le alleanze per gli altri capoluoghi e, soprattutto, per le regionali. Ma a Palazzo Luigi Razza, dopo soli 10 mesi, la maggioranza guidata dal sindaco Enzo Romeo mostra già le prime importanti crepe. «Basta giochi: o si lavora uniti per la città o si spalancheranno le porte al caos» è l’avvertimento lanciato con un post dal consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, a cui fa riferimento il gruppo dei Progressisti per Vibo. Un intervento che segue l’animato Consiglio comunale di ieri, dove si sono manifestati del tutto i – già noti – problemi della maggioranza.

Le mosse politiche di Console e del nuovo gruppo

«Nico Console può tornare da dove è venuto» ha chiosato, senza mezzi termini, il sindaco Enzo Romeo nel suo intervento finale. Il consigliere, eletto tra le fila della minoranza, solo poco tempo fa aveva cambiato “casacca” aderendo al gruppo misto. Passano pochi giorni e, nel caos della querelle sulla presunta incompatibilità dell’assessore Marco Talarico, arriva lo “strappo” lieve di quattro consiglieri di maggioranza: tre dal gruppo Progetto Vibo (Grimaldi, Satriani, Mellea) e Staropoli dal Pd, segnando la nascita del nuovo gruppo “Democratici e riformisti per Vibo”, guidato proprio – ma senza entrarci – da Nico Console. Nessuna scissione e «nessuna tensione in maggioranza e un sostegno al sindaco» avevano garantito dal nuovo gruppo che fa riferimento, a livello regionale, al consigliere dem Ernesto Alecci. Una mossa che lo stesso Romeo aveva accolto con cautela e perplessità, ribadendo che per loro non ci sarebbero stati incarichi.

Il sindaco Romeo alza la voce

Strascichi che si sono trascinati fino al Consiglio comunale di ieri, quando la maggioranza è riuscita ad approvare il rendiconto solo “grazie” alla minoranza, rimasta in aula a garantire il numero legale mentre “Democratici e riformisti per Vibo” era precedentemente uscito. Un segnale forte inviato all’amministrazione. «Non rientra nella normalità l’atteggiamento di Nico Console» ha detto Romeo. «Entra nel gruppo misto, per poi dopo due mesi entrare a gamba tesa sulla maggioranza cercando di creare un suo gruppo. Un’azione politica che non mi appartiene e che non ritengo corretta. Per quanto mi riguarda può tornare da dove è venuto. Anzi dovrebbe cercare di fare un mea culpa su tutto ciò che sta avvenendo nella maggioranza e provare a non fare più danni». Il gruppo Democratici e riformisti per Vibo, dal canto suo, ha parlato di atteggiamento chiuso e di clima antidemocratico all’interno della maggioranza, ribadendo che «non vogliamo essere comparse ma una parte attiva e riconosciuta di un progetto di cambiamento per Vibo Valentia».

L’appello di Lo Schiavo

Un appello arriva anche dal consigliere regionale Lo Schiavo, che ha ribadito e confermato l’appoggio a Romeo, ma anche lanciato un ammonimento: «Chiunque minacci la stabilità con fughe o veti distruttivi si assumerà la responsabilità storica delle proprie azioni. A chi pensa di giocare con la tenuta della coalizione dico: abbiamo donato la nostra credibilità al nuovo corso della politica vibonese, e non permetteremo che tutto venga sprecato.  Non con il nostro nome. Ci si fermi tutti e si riprenda da dove tutto era iniziato, dalle ragioni di cambiamento che hanno portato le forze progressiste a vincere nella città di Vibo. La sfida è troppo grande – dopo 15 anni di centrodestra – per cedere alla tentazione dell’autodistruzione. Sosteniamo Romeo, e pretendiamo che ogni componente della maggioranza onori gli impegni presi con gli elettori. Basta giochi: o si lavora uniti per la città o si spalancheranno le porte al caos». (ma.ru.)

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