Elezioni Rende, la guerra dei manifesti. «La città è imbrattata»
GenerAzione: affissioni abusive. Federazione riformista: «Spostati magicamente e comparsi fuori dagli spazi predisposti dal Comune»

RENDE “Si fa presto a dire decoro urbano, ma quando a deturpare la città con i manifesti elettorali é una lista a sostegno di un candidato a sindaco che fa di questo tema uno dei propri cavalli di battaglia, la cosa ci dovrebbe far un po’ riflettere!”. A dirlo senza mezzi termini Erika Sorrentino, candidata al consiglio comune di Rende per GenerAzione: “stupita, ma non troppo dalla affissione selvaggia da parte della lista “riformista” a sostegno dell’unico candidato a sindaco che teme il confronto pubblico, sia esso televisivo, con gli altri aspiranti sindaci”.
“Vedere Rende imbrattata in più parti della città da manifesti elettorali ci dà tutta la misura di quanto le regole basilari dell’agire democratico in una comunità siano solo appannaggio di chi davvero crede nella res pubblica. Diverso il discorso per chi crede di essere al di sopra di ogni regola e si auto-incensa come pratica quotidiana”, ha proseguito Erika Sorrentino. “Chi decide di scendere in campo per il bene comune della città dovrebbe essere d’esempio, di buono esempio per chi dovrà rappresentare in seno al consiglio comunale, massima espressione democratica della volontà popolare. Questo purtroppo accade quando la politica non nasce dal basso, non certo dal pluralismo delle idee, ma diviene mero strumento per interessi personalistici. Il rispetto del prossimo è alla base di ogni governo, così come il rispetto delle regole. Fortunatamente i cittadini sono esseri pensanti e capaci di vedere anche con i propri occhi che se si è così faciloni da praticare l’affissione selvaggia, chissà quali altre gesta indecorose si sarebbe in grado di compiere! Noi di GenerAzione siamo il volto sano e pulito della città, persone scese in campo per stringente necessità di concorrere, insieme, al bene comune di questa città sempre con massima trasparenza, apertura, condivisione e, soprattutto, nella piena legalità. A chi non rispetta le regole diciamo di collegarsi al sito del comune di Rende e consultare l’albo pretorio per conoscere finalmente e sopratutto applicare le norme che regolamentano l’affissione. E ricordiamo a chi non ha dimestichezza con computer, digitalizzazione e affini che esiste anche la possibilità di consultare gli atti anche in forma cartacea!”, ha concluso la candidata al consiglio comunale di GenerAzione.
La replica di Federazione Riformista Rende: non hanno argomenti politici
«La coalizione di Bilotti e Marcello Manna, priva di argomentazioni politiche e di proposte reali per il rilancio della Città, anziché pensare ai disastri perpetrati in più di dieci anni dai registi della loro coalizione, ci attacca su un esiguo numero di manifesti elettorali magicamente spostati e comparsi fuori dagli spazi predisposti dal Comune di Rende per la campagna elettorale»: così la replica della Federazione Riformista di Rende. «Consigliamo ai giovani di Generazione di impegnarsi maggiormente con proposte realmente risolutive delle problematiche della Città, anziché prediligere tattiche scorrette di lotta politica. La Città ha bisogno di serenità e di pace sociale».
Interviene anche PartecipAzione: città bacheca per l’arroganza
Non si è fatta attendere la risposta ai Riformisti da parte di PartecipAzione sull’affissione abusiva in città da parte della coalizione a sostegno di Principe: “Ci vuole un bel coraggio a parlare di “tattiche scorrette” quando si pretende di impartire lezioni di correttezza politica mentre si calpesta ogni regola di convivenza e decoro urbano. Qui a Rende, chi ama davvero questa città non si nasconde dietro comunicati moralisti: la città non è un terreno neutro, è casa nostra. E chi la sporca, la sfregia o se ne serve solo per piazzare qualche manifesto abusivo dimostra di non avere né rispetto né diritto di parola. La Federazione Riformista che si crede al di sopra di tutto, che pensa di poter fare ciò che vuole, è l’esempio più becero di un’idea privatistica e tossica della politica: quella che usa la città, invece di servirla”. Per PartecipAzione “la città non è un contenitore da riempire con la propria propaganda, ma uno spazio vivo, che va curato e rispettato. E noi, che ci sentiamo parte profonda di Rende, non possiamo accettare che venga ridotta a bacheca per l’arroganza altrui. Chi è abituato a imporre il proprio nome su ogni muro, senza pudore né permesso, forse dovrebbe prima imparare il significato di “decoro” e poi quello di “rispetto”. Rende non è di chi ci passa una volta ogni cinque anni. È di chi la vive, la difende, la protegge. E non faremo un passo indietro davanti a chi tenta di ridurla a passerella elettorale. Siamo riusciti a fermarli per ben due volte nel loro intento di privatizzare a proprio piacimento la città, riusciremo anche stavolta a far sì che Rende sia e rimanga una comunità dialogante, civile, plurale e non mero mezzo per i propri interessi personali. Tutto il resto è fuffa da comunicato stampa!”, si conclude la risposta a firma PartecipAzione.