Storia di un vino e una cantina: la verticale di Amarone della Valpolicella
Degustazione con Domenico Pate, presidente della Fondazione Sommelier Calabria, affiancato da Michele Gamba e Raffaele Fischetti

Le storie di un vino e di una cantina si raccontano attraverso sei vini d’annata 2015-2011-2007-2004-2003-2000, osservando e degustando in sequenza i calici del rosso Amarone.
E’ quanto ha organizzato in una serata speciale Domenico Pate, presidente della Fondazione Sommelier Calabria, affiancato dall’enologo di Casa Cesari Michele Gamba e dal sommelier Raffaele Fischetti, per proporre una degustazione che va oltre all’esame organolettico e induce a riflettere su come nasce un vino e come evolve nel tempo, catturando l’attenzione di un pubblico di appassionati.
Protagonista assoluto l’Amarone della Valpolicella che si manifesta nel suo carattere giovanile con l’annata 2015, per passare ad una versione più classica con la 2007 con la maturità dei 18 anni e avviarsi alla longevità con il calice annata 2000, ovvero 25 anni di età.
Ognuno di questi vini racconta attraverso le note olfattive e gustative un annus horribilis climaticamente parlando, siccitoso, che ha messo a dura prova le viti e le uve, mentre il 2011 con piogge continue fino alla vendemmia rilascia nel calice sentori più erbacei, di bosco e di umido.
Anche annus mirabilis nel vino di 25 anni che esprime tutta l’evoluzione che può connotare un vino maturo, che resiste con buona struttura, persistenza, complessità e colore rosso granato cupo con riflessi appena aranciati.
L’Amarone, un vino che richiede almeno 7 anni di costruzione dalla vendemmia alla messa a riposo in appassimento nei fruttai dei grappoli di Corvina, Corvinone e Rondinella, alla vinificazione, per continuare con due affinamenti in acciaio, tre anni in barrique di legno nuove e ancor sosta di un anno e infine altri 12 mesi in bottiglia.
Un lungo periodo di elaborazione e altrettanto di evoluzione, in quanto materia viva che nel tempo muta, si affina, s’ingentilisce e si sviluppa tutta la sua personalità’ fortemente legata al territorio di origine intorno al lago di Garda e alla stagione cha ha attraversato.
Il vino che con le sue 13 milioni di bottiglie rappresenta il l’emblema dell’eccellenza italiana che peraltro trova grandi importatori per il 65% all’estero tra Stati Uniti, Canada, Regno unito e Svizzera.
Di questo pregiato prodotto la cantina Cesari ne produce 120. 000 bottiglie.
La nutrita quanto attenta partecipazione in religioso silenzio, ma anche interattiva, ha gratificato il presidente Domenico Pace che tanti sforzi produce per qualificare attraverso le sedute di assaggio e di attività in campo un percorso di aggiornamento continuo per i soci che possono ampliare le conoscenze attraverso il racconto di una verticale di annate da ricordare.

