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“Sila Scienza”, una svolta nel rapporto tra cultura e territorio

Il progetto sarà presentato il prossimo 21 maggio all’interno del Festival dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile

Pubblicato il: 06/05/2025 – 13:21
di Emiliano Morrone
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“Sila Scienza”, una svolta nel rapporto tra cultura e territorio

COTRONEI Nel cuore dell’altopiano silano, in cui la bellezza dei paesaggi convive con l’isolamento locale, si prepara il lancio di un progetto che potrebbe segnare una svolta nel rapporto tra scienza e territorio. L’evento Sila Scienza sarà presentato il prossimo 21 maggio all’interno del Festival dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), in un workshop promosso dal Centro Studi Kos insieme al Comune di Cotronei. L’obiettivo è assai ambizioso: offrire un modello di scienza partecipata, non calata dall’alto, che traduca gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030 in pratiche concrete, fondate sull’ascolto e sul protagonismo delle comunità locali. Al centro c’è il Comune di Cotronei, poco più di cinquemila abitanti nel Parco nazionale della Sila, dove saperi antichi, esperienze quotidiane e competenze scientifiche stanno trovando un terreno di confronto e collaborazione. Il progetto è nato nel 2023, ma il 2025 segna la sua prima apertura pubblica su scala nazionale. L’idea di fondo è semplice e potente: la scienza, per essere efficace, deve essere condivisa. E così nascono i primi cantieri. Il Cnr di Rende lavora alla validazione scientifica di percorsi salutistici; studenti e insegnanti costruiscono insieme Sila Scuola; i bambini esplorano la flora spontanea con l’aiuto di ricercatori junior operano in Sila Junior; gli anziani trasmettono saperi pratici in Sila Senior. È un ecosistema di relazioni, più che un progetto, che mira a costruire un’alleanza stabile tra salute, educazione, ambiente e coesione sociale. Non si tratta di un’operazione accademica. È invece un’azione politica nel senso più alto del termine: riportare al centro i territori marginalizzati attraverso strumenti scientifici e culturali che rispettano le identità locali. Lo confermano peraltro i nomi coinvolti: Alberto Mantovani, esperto di One Health e vicepresidente del Centro Studi Kos; Raffaella Bucciardini, in prima linea contro le disuguaglianze sanitarie; Domenica Taruscio, presidente di Kos e anima del progetto, di recente intervistata dal Corriere della Calabria. Con loro c’è anche il sindaco di Cotronei, Antonio Ammirati, che, con l’assessore comunale alla Cultura, Elisabetta Fragale, ha scelto di scommettere sul trinomio natura, cultura e salute. La parola chiave dell’intero progetto è «restanza»: non restare per necessità, ma scegliere di farlo per costruire, curare, custodire. Sila Scienza parla la lingua della montagna e anche quella delle reti: mette insieme docenti, scienziati, amministratori, cittadini. Inoltre, il progetto non propone modelli imposti ma prospetta processi replicabili. Il workshop del 21 maggio sarà abbastanza un banco di prova. Se funzionerà, difatti, Sila Scienza potrà diventare un precedente, per dimostrare che anche da Sud, dalle aree interne, possono partire pratiche innovative in grado di orientare le politiche pubbliche. A patto che si abbia il coraggio di ascoltare chi è rimasto e di costruire con chi ha qualcosa da dire.

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