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Tra elezioni e riflessioni. Lo “scartamento ridotto” del Consiglio regionale

Riforme ormai alle spalle e attenzione rivolta alle tornate elettorali (non solo le Amministrative): nel limbo l’attività politica a Palazzo Campanella

Pubblicato il: 07/05/2025 – 15:46
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Tra elezioni e riflessioni. Lo “scartamento ridotto” del Consiglio regionale

LAMEZIA TERME L’agenda è sostanzialmente vuota. Tra festività pasquali, “ponti” assortiti e distrazioni di vario genere, soprattutto elettorali, l’attività del Consiglio regionale è da alcune settimane in stand by, e questa fase è destinata a durare probabilmente ancora una settimana: al momento, il calendario di Palazzo Campanella registra solo una Conferenza dei capigruppo convocata per il 13 maggio. In quella sede verosimilmente sarà programmata la prossima riunione del Consiglio regionale, riunione che manca già da quasi un mese, in pratica dasll’8 aprile, dal dibattito sulla sanità con le conclusioni del presidente della Regione e commissario Roberto Occhiuto. Da quel giorno “scartamento ridottissimo” all’Astronave, solo qualche sporadica Commissione per sbrigare pratiche di routine. Certo, a congiurare e a determinare questo lungo limbo anche il susseguirsi di festività religiose e civili di rango nazionale, ma non solo. E’ evidente infatti che la politica calabrese sia entrata nel “cono d’ombra” classico della seconda metà di una legislatura regionale, quando si incominciano a tirare le fila di quanto fatto e soprattutto si incomincia a ragionare su quello che si dovrà fare: ci sono ora le Amministrative ma all’orizzonte si stagliano già anche le prossime Regionali, che non sono dietro l’angolo (e potrebbero persino slittare di qualche mese rispetto alla scadenza temporale “naturale”, stando a numerosi boatos che provengono da Roma) ma che già occupano i pensieri dei partiti, del centrodestra come del centrosinistra. In più, le Amministrative di fine maggio pur parziali sono comunque un test politico, soprattutto in relazione a centri strategici come Lamezia Terme e Rende, con un quadro abbastanza disomogeneo – a esempio il centrosinistra è campo larghissimo a Lamezia e campo inesistente a Rende, mentre il centrodestra è perfettamente perimetrato in entrambi i Comuni – ma con potenziali proiezioni anche sul futuro.

Lo “scartamento ridotto”

Tutto questo dunque avrebbe determinato quell’agenda sostanzialmente vuota al Consiglio regionale, ma non è l’unico fattore: indubbiamente la spinta delle riforme da parte della maggioranza registra adesso una frenata, dopo che sono state varate le ultime due società che innovano il sottogoverno della Regione, la ReDigit per il digitale e l’Agenzia per l’Energia, e nel futuro più prossimo non sembra stia maturando nulla di particolarmente rilevante. Anche le autoriforme di fatto si sono esaurite con l’introduzione della figura del consigliere regionale “supplente” e con lo slittamento del tetto al numero degli assessori esterni, tetto che i consiglieri di maggioranza avevano provato a portare in aula (e infatti era stato approvato nelle Commissioni competenti) ma che poi è stato “parcheggiato” per mancanza di condivisione (non garbava al governatore Occhiuto ma nemmeno a qualche segretario di partito). Sul tavolo ci sono proposte – provenienti dalla opposizione, segnatamente dal Pd – in termini di modifica dello Statuto o della legge elettorale, come l’idea di introdurre il voto disgiunto o di abbassare l’attuale soglia di sbarramento del 4%, ma il centrodestra ha già fatto capire di non essere interessato. Urgenze di carattere normativo poi non ce ne sono: solo pratiche di ordinaria amministrazione. Anche la produzione legislativa sembra “in panne”, a parte il tema delle Riserve regionali, l’ultima “moda” della politica calabrese. Si vedrà. Intanto, i partiti guardano ad altro, alle elezioni o alle proprie dinamiche interne come fa il Pd che si appresta a celebrare il congresso regionale. Per il ritorno in aula ancora si dovrà aspettare, probabilmente a fine mese. (a. cant.)

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