Omicidio del giudice Scopelliti, nuova pista: i killer partirono da Messina?
Nuova ipotesi investigativa dalle indagini della Procura di Reggio dopo una serie di perquisizioni oltre lo Stretto

REGGIO CALABRIA Nelle nuove indagini sull’omicidio del giudice Antonino Scopelliti, avvenuto il 9 agosto 1991 a Piale di Villa San Giovanni, spunta una traccia che porta a Messina come possibile base logistica del delitto: a rivelarlo è l’odierna edizione della “Gazzetta del Sud” che fa il punto sugli accertamenti della Procura di Reggio Calabria. Accertamenti dai quali starebbe emergendo l’ipotesi che i killer di Scopelliti siano partiti da Messina: la polizia avrebbe infatti eseguito perquisizioni in case e capannoni che in passato sono appartenuti alla cellula messinese del gruppo catanese dei Romeo-Santapaola, alla ricerca di elementi che avvalorano questa pista.
Il magistrato reggino fu ucciso con due colpi di fucile. Colpito alla nuca, Scopelliti perse il controllo della sua Bmw andando a finire in una scarpata. A distanza di 34 anni le indagini vanno avanti per cercare di fare luce su un fatto di sangue che potrebbe essere il frutto di una commistione di interessi tra ‘ndrangheta e Cosa nostra. Nuove indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica facente funzione di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, potrebbero portare finalmente a una svolta, grazie ad una serie di verifiche su documenti e accertamenti balistici effettuati sull’arma del delitto, sequestrata a luglio del 2018. Per effettuare i rilievi, la polizia scientifica ha riportato sul luogo del delitto la Bmw 318i del giudice, custodita in tutti questi anni dai familiari. Nelle prossime settimane sono attesi nuovi sviluppi. (redazione@corrierecal.it)
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