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l’intervista

«Meloni? “È sperta”. A Rende sostengo Principe e i socialisti»

Ermanna Carci Greco, docente liceale e figlia della seconda moglie di Giacomo Mancini, affronta alcuni temi di attualità

Pubblicato il: 10/05/2025 – 16:13
di Mario Campanella
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«Meloni? “È sperta”. A Rende sostengo Principe e i socialisti»

COSENZA Ermanna Carci Greco è sempre una donna carismatica. Figlia di Vittoria Vocaturo, la figlia della seconda moglie di Giacomo Mancini, consigliere regionale e assessore alla cultura, è rimasta una socialista che guarda al futuro con orizzonti di speranza. Docente liceale, affronta alcuni temi di attualità.

Le manca il Psi?
«Credo che manchi a tutti gli italiani e lo dico da donna di sinistra. È stato un partito moderno, che ha coniugato la libertà con il rispetto dei bisogni e della giustizia sociale. Dallo strappo di Nenni alle segreterie di Giacomo e poi di Craxi è stato un partito autonomista di grande spessore».

Sua madre è considerata unanimemente come una delle risorse maggiori di Giacomo Mancini.
«Mia madre non aveva potuto studiare ma era una donna intelligente che leggeva moltissimo… Amava moltissimo Giacomo e gli stette vicino per tutta la vita».

Mi racconta l’aneddoto dell’incontro con Mitterrand?
«Credo fosse il 1971. Giacomo da segretario nazionale del partito andò a Parigi da Mitterrand che era segretario dei socialisti francesi. Mia madre lo accompagnò e parlò tutta la serata con il futuro presidente. Quando Giacomo, sbalordito, le chiese come avesse fatto, rispose:” Ma io ho sempre seguito i miei figli a scuola quando studiavano francese!”. Era una donna originale che parlava un italiano perfetto».

Il Psi era un partito di lotte intestine…
«Iniziando da quella tra Giacomo e Bettino. Craxi andava spesso a mangiare da mia madre a Roma prima del Midas. Era legato a Giacomo che fu determinante per la sua elezione a segretario. Poi iniziò una lunga guerra».

Da assessore regionale andò da Pertini per i Bronzi…
«Volevano trasferirli a Roma. Gli dissi:” Compagno Pertini devi aiutarci perché i bronzi devono stare a Reggio Calabria.”. E luì ci aiutò concretamente».

A Rende si ricandida Sandro Principe e ritorna il Psi…
«E io lo sostengo. Sandro è un grande amministratore ed è un politico raffinato. Sono contenta che ritorni il simbolo del partito. E sarei felicissima di avere i due sindaci dell’area urbana socialisti.  Stimo moltissimo Franz Caruso per tutto quello che sta facendo e credo che con Sandro potrà fare grandi cose. Ho letto una riflessione meravigliosa fatta da un mio ex alunno, Arnaldo Golletti, che dimostra le affinità storiche tra destra sociale e socialisti e che conferma la bontà della candidatura di Sandro».

Che ne pensa di Giorgia Meloni?
«È una donna di grande intelligenza. A Cosenza si direbbe “è sperta”. E la sinistra italiana se vuole costruirle un’alternativa deve avere una guida socialista e una politica riformista». (redazione@corrierecal.it)

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