«Dopo la manifestazione di sabato a Catanzaro non bisogna fermarsi»
L’appello di Lino Puzzonia e Franco Tallarico di Sinistra Italiana

CATANZARO «Sabato la Calabria ha vissuto a Catanzaro una importante giornata di protesta e di lotta in difesa del diritto alla salute dei cittadini di questa regione. Tra gli altri commenti abbiamo letto quello, sussiegoso come è nelle sue abitudini, del consigliere regionale di Forza Italia Antonello Talerico, il quale sostiene che la crisi della sanità calabrese è per larga parte manifestazione della crisi del sistema sanitario italiano, dimenticando che esiste un evidente baratro tra la sanità del centro nord e quella della Calabria». A dirlo in una nota sono Lino Puzzonia del Coordinamento Sinistra Italiana Catanzaro, e Franco Tallarico, Coordinatore Segreteria Regionale Si.
«Certo – aggiungono – che quello che era considerato, a partire dalla fine degli anni Settanta forse il migliore sistema sanitario di un grande Paese, ha subito negli ultimi lustri un progressivo deterioramento determinato dalla azione sulla politica di poteri forti della imprenditorialità sanitaria privata e delle assicurazioni che proprio in Forza Italia, nei governi di centro destra, hanno trovato il principale referente politico non senza la colpevole inerzia di vasti settori del centro sinistra. Il consigliere Talerico non considera che la crisi della sanità calabrese data da lungo tempo per responsabilità della politica regionale con responsabilità delle forze politiche tanto più grandi quanto più tempo hanno governato. Il problema, come Sinistra Italiana ha apertamente denunciato anche in iniziative recenti (la Conferenza stampa a Catanzaro di non molte settimane fa), risiede nel fatto che la sanità calabrese, cronicamente sotto finanziata, è stata utilizzata demagogicamente come mediazione del consenso di singole persone prima (posti di lavoro, carriere, indotto) e poi di intere comunità, sventolando pennacchi in difesa di strutture sanitarie che venivano man mano smantellate e successivamente con la desertificazione del territorio. Quello di cui la politica non è stata capace è di elaborare un che negli anni avrebbe portato alla efficienza e all’efficacia dell’intervento pubblico nel settore. Dice ancora Talerico che solo l’attività dell’attuale Presidente/Pluricommissario sta rappresentando una inversione di tendenza, ma purtroppo non è vero. Si sta continuando a navigare a vista mentre continua l’incertezza sull’esistenza delle risorse finanziarie e sulla loro destinazione finale».
«Quello che manca davvero – proseguono Puzzonia e Tallarico – sono le idee e le scelte di fondo. La manifestazione di sabato, che ha espresso tutta la disperazione dei calabresi, è un’iniziativa di lotta e non può essere esaustiva di una proposta di rilancio della sanità pubblica in Calabria e dell’affermazione del diritto alla salute sul nostro territorio. Quello che è gravissimo è l’assoluta mancanza di idee concrete delle istituzioni e di un progetto serio e costruito con le forze in campo. Va comunque affermato che all’interno di quel vasto schieramento di popolo di sabato 10, esistono proposte costruttive come quelle che Sinistra Italiana ha lanciato nella ricordata Conferenza stampa.
Sinistra italiana e Avs stanno sostenendo la necessità di un forte rilancio della sanità territoriale con una riforma dell’assistenza primaria in forma associata e con la creazione di strutture territoriali (le Case di comunità previste dal Pnrr) che garantiscano l’integrazione sociosanitaria e l’assistenza specialistica vicino alle case dei pazienti, creando quella che chiamiamo medicina di prossimità. Ciò consentirebbe di liberare grandi ospedali qualificati sul piano professionale, tecnologico e alberghiero, dalla inappropriatezza a cui sono stati costretti permettendo di contrastare la mobilità sanitaria, vera palla al piede della Calabria. Avs si augura che anche le altre forze politiche e la vasta opinione pubblica di Sabato siano disponibili ad aprire un confronto sulle idee che abbiamo esplicitato in più di una occasione».
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