COSENZA Il Giro d’Italia 2025 ha preso il via con una svolta storica: per la prima volta, la corsa rosa è partita dall’Albania. Ma l’entusiasmo per questa apertura internazionale è stato accompagnato da qualche critica, soprattutto dal Sud Italia, dove cresce il malcontento per l’esclusione di regioni come Calabria e Sicilia.
La corsa è partita da Durazzo (Durrës), proseguendo con una cronometro individuale di 13,7 chilometri tra le vie centrali di Tirana. La terza tappa ha invece condotto i corridori da e verso Valona (Vlorë), su un percorso collinare che ha mostrato un volto inedito del ciclismo balcanico.
Per il terzo anno consecutivo, la Calabria è completamente assente dal percorso del Giro d’Italia. Un’assenza pesante per una terra con una solida tradizione ciclistica e paesaggi ideali per lo spettacolo su due ruote. L’ultima apparizione risale al 2022, con la tappa da Palmi a Scalea.
Nel Mezzogiorno, solo la Puglia (con Alberobello–Lecce) e la Campania (Napoli e Caivano) ospiteranno le tappe del 2025. Un segnale che lascia perplessi tifosi e amministratori locali, che vedono nel Giro un’occasione persa di promozione e sviluppo per il territorio. Il Giro d’Italia dovrebbe rappresentare tutte le regioni del Paese. L’auspicio è che nelle prossime edizioni venga ristabilito un equilibrio territoriale, valorizzando l’intera penisola — dal Nord alle isole, senza dimenticare il profondo Sud. (f.v.)
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