LAMEZIA TERME Il violento nubifragio, la successiva chiusura dell’aula bunker di Lamezia Terme causa inagibilità, l’inizio della transumanza tra Catania e Castrovillari degli avvocati impegnati in alcuni maxi processi contro la ‘ndrangheta calabrese.
L’effetto domino innescato dall’ondata anomala di maltempo dell’ottobre 2024 sembra aver esaurito la sua forza. A distanza da mesi, dalla dichiarazione di inagibilità dell’aula bunker, invasa da fango e acqua, arriva la notizia della conclusione dei lavori di ripristino dei luoghi e di conseguenza la possibilità di ospitare, nuovamente, le udienze del processo d’appello “Rinascita Scott“.
Non dovrebbe tornare a Lamezia, invece, il processo ordinario scaturito dall’inchiesta denominata “Reset“: celebrato nell’aula bunker di Castrovillari e ormai in dirittura d’arrivo. Il prossimo 15 maggio è stata calendarizzata l’udienza di chiusura della fase istruttoria, poi si passerà alla requisitoria e alle arringhe, prima della sentenza prevista nel mese di luglio 2025. Tutte le udienze sono state già calendarizzate nel corso delle scorse settimane dalla presidente del Collegio giudicante, Carmen Ciarcia.
Come dicevamo, la bomba d’acqua abbattutasi sul territorio lametino causò ingenti danni e innescò, suo malgrado, quello che la Camera penale di Cosenza ha definito il «nomadismo giudiziario», ovvero la celebrazione dei processi in sedi diverse rispetto a quelle “naturali” che hanno visto decine e decine di legali impegnati in frequenti spostamenti in zone diverse della Calabria e addirittura anche in Sicilia.
L’appello del maxi processo alla ‘ndrangheta vibonese ripartirà a fine maggio da Lamezia con oltre trecento imputati e centinaia di legali e assistenti pronti a (ri)prendere posto nella sede che insiste nella zona industriale della piana lametina.
In questo gioco ad incastro, si inserisce anche il processo scaturito dall’inchiesta denominata “Recovery“, coordinata dalla Dda di Catanzaro, e volta ad assestare un duro colpo alla mala bruzia. L’indizio arriva dal rinvio deciso dai giudici al prossimo 16 giugno, per le questioni preliminari, degli imputati sottoposti a giudizio immediato dinanzi la Corte d’Assise di Cosenza. L’avvio del processo ordinario è invece fissato al 28 maggio nell’aula bunker di Castrovillari. In quella sede potrebbe, dunque, divenire concreta la possibilità di riunire i filoni in un unico procedimento che a questo punto potrebbe celebrarsi a Cosenza. (f.b.)
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