Sui pontili della Calabria sventolano 23 bandiere blu, terza regione d’Italia dopo Liguria e Puglia e sorpasso sulla Campania felix che perde Capaccio (cioè Paestum) mentre nella nostra regione sono tre le new entry. Un risultato notevole che va messo a sistema di promozione su quello che è bello e funziona e non lasciato al singolo risultato di legittima soddisfazione municipale. Una sorta di isola la Calabria con il Pollino a farle da corona, bagnata da tre mari e che su questi fattori dovrebbe ragionare molto per stabilizzare il segmento principale della sua offerta turistica.
Ma come si ottiene il riconoscimento della bandiera blu bollino di vacanza spensierata e rilassante? Funzionalità degli impianti di depurazione (esiste una Calabria che funziona e che dovrebbe essere d’esempio per chi arranca), la percentuale di allacci fognari, la gestione dei rifiuti (più differenziata da estendere), sicurezza dei bagnanti, il decoro dell’arredo urbano e delle spiagge, la mobilità sostenibile (criterio critico in verità anche per alcune località premiate) e poi accessibilità, ecocompatibilità e la presenza di riserve naturali.
La prima volta di Corigliano-Rossano con ben 38 chilometri di costa e grazie al lavoro compiuto sulla differenziata e sulle piste ciclabili è risultato notevole cui si affianca il ritorno sul podio dell’originale e suggestiva Cariati che registra questa porzione blu cobalto di Calabria e poi lo spettacolo vivente di Roseto Capo Spulico (emozione unica un bagno vista castello) e via declinando Rocca Imperiale, Trebisacce con il suggestivo pontile e Villapiana.
Con buona intuizione visionaria il sindaco di Rossano-Corigliano ha subito rilanciato sull’onda del risultato di costruire la nuova destinazione turistica della Sibaritide. Allargherei a mio parere il pacchetto offerta cooperando con la confinante Basilicata che da quelle parti conferma il blu sul pennone per le splendide e poco omologate spiagge di Bernalda (cioè Metaponto), Nova Siri, Pisticci e Policoro. Insieme si dovrebbe lavorare sulle criticità di distretto che non mancano. A partire dell’erosione che si mangia le spiagge (a Trebisacce il sindaco Mundo monitora bene il fenomeno a zona 108), le ricorrenti carenze idriche (lo scorso 6 maggio c’è stato un vertice tematico dei sindaci di Rocca Imperiale, Trebisacce, Amendolara, Roseto Capo Spulico e Montegiordano) e infine ma non per ultimo il penoso sistema dei trasporti integrato vettore necessario di sviluppo per spostamenti brevi e di lunga percorrenza. Bandiera blu anche nella perla lucana di Maratea afflitta da frane che ne minano l’accesso ma dotata di grandi intrattenimenti internazionali come il Marateale che si affianca alle consorelle spiagge calabresi tirreniche di Tortora, Praia a Mare, l’Arco Magno internazionale di San Nicola Arcella cui aggiungo anche la ritornata Sapri per restare ai confini del Golfo di Policastro.
Una costa di enormi potenzialità che ha già una buona offerta di accoglienza che potrebbe essere migliorata e che gode almeno di treni estivi ragguardevoli. Ovviamente andrebbe allungata la stagione secondo parametri più contemporanei. Nella Riviera dei Cedri non tradiscono Santa Maria e la capitale turistica Diamante, sorta di luogo dell’anima per mare e intrattenimento di rodato turismo che deve meglio calibrare l’affollamento agostano.
L’assegnazione delle bandiere blu ci consegna una troppo ampia gora problematica sul Tirreno calabrese che si estende da Belvedere a Scilla che non contempla eccellenza e bollino blu. Fanno eccezione le capitali Tropea (unica meta di turismo straniero balneare consolidata) e la meravigliosa Parghelia che schiera spesso la spiaggia di Michelino tra le più belle del mondo nelle classifiche delle riviste specializzate ma in zona non sono da meno La Tonnara e Rocca Nettuno.
La provincia di Reggio Calabria ha il suo meglio sulla Jonica con Roccella che da 23 anni mantiene il suo primato grazie ad amministratori locali di grande valore cui va aggiunta anche forse la migliore offerta estiva per qualità degli spettacoli con i live di carattere nazionale e l’intramontabile festival Jazz che la classifica non contempla nei suoi parametri. E Roccella Jonica conferma anche la Bandiera blu per il nono anno consecutivo anche per lo scalo turistico del Porto, unico esemplare di approdo calabrese in una regione che dovrebbe averne molti di più sulle sue lunghe coste. Siderno e Caulonia potenziano una zona di Calabria da scoprire e che ha però il complicato stigma di ripulire il suo brand negativo storico di Locride e che tutti i calabrese dovremmo contribuire a rovesciare da vergogna in un’eccellenza da “vendere” magari a prezzi competitivi per un turismo di famiglia.
Sulla Jonica catanzarese la nuova matricola è, invece, Cropani che si affianca a Sellia Marina in un piccolo distretto dal turismo molto esperienziale e lento cui forse mancano ancora troppe località di questo magnifico e sconosciuto territorio. Soverato è una nuova conferma, infatti è uno dei comuni più ricchi della Calabria anche se presenta problemi di spopolamento che meglio andrebbero radiografati; una bella conferma arriva anche dal Lido di Catanzaro che deve meglio promuovere il suo ruolo di città del mare per allontanare luoghi comuni che non hanno ragione di esistere. Bene a Catanzaro la movida urbana male invece certe disfunzioni olfattive che non sono proprio un bel biglietto da visita per chi vuole puntare su un turismo competitivo.
Dal Crotonese non risponde presente il capoluogo con la supplenza storica invece di Isola Capo Rizzuto che ha iniziato a costruire la sua offerta negli anni Settanta con la presenza dei primi villaggi turistici e poi la Riserva naturale marina che si affianca a Cirò Marina e a Melissa che con la sua vocazione enologica potrebbe integrare mare pulito e buon vino in campagne promozionali di sicuro impatto.
Canta Luca Carboni: “Ma sai che ognuno c’ha il suo mare dentro al cuore sì, e che ogni tanto gli fa sentire l’onda”. Dopo il bel risultato sforziamoci a far entrare dentro al cuore queste magnifiche spiagge e località. A chi parte da Bologna, ma anche a quelli di Stoccolma e di Varsavia, da condividere al bar del Lido con noi calabresi. (redazione@corrierecal.it)
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