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in corte d’assise

Tentato omicidio Foggetti, parlano vittima e presunto aggressore

Denny Romano si professa innocente: «Non sono stato io». L’audio captato e le versioni «discordanti» della vittima

Pubblicato il: 14/05/2025 – 18:45
di Fabio Benincasa
Tentato omicidio Foggetti, parlano vittima e presunto aggressore

COSENZA Si è chiusa, in Corte d’Assise a Cosenza, la fase istruttoria del processo che mira a far luce sul tentato omicidio di Alfredo Foggetti, verificatosi a marzo del 2022 a Castrolibero, in provincia di Cosenza. Nove i colpi sparati contro il giovane, raggiunto al torace e trasportato d’urgenza all’ospedale Annunziata della città bruzia. La vittima dell’agguato riesce a salvarsi, dopo aver rischiato la vita, e il suo presunto aggressore, Denny Romano, viene arrestato (qui la notizia). Dopo la sparatoria, il presunto colpevole (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri) avrebbe fatto ritorno nella propria abitazione dove la Squadra Mobile di Cosenza, al termine di una perquisizione, rinviene e sequestra alcuni capi di abbigliamento appartenenti a Romano poi riconosciuti da Foggetti come quelli indossati il giorno del tentato omicidio.

Le dichiarazioni spontanee di Foggetti

Questa mattina, in aula, sono stati sentiti prima i periti Giovanni Le Coche e Nicola Zengaro, nessuna domanda rivolta dal pm Giuseppe Cozzolino. L’ingegnere Le Coche ha effettuato le perizie delle conversazioni e redatto una relazione trascrittiva finale. Concluso il veloce esame, prende la parola l’imputato in video collegamento dal carcere. Romano non si sottopone ad esame, ma decide di rendere dichiarazioni spontanee.
«Sono assolutamente estraneo ad ogni fatto contestato e sono innocente, non c’è un solo elemento scientifica che provi quanto contestato. Secondo la ricostruzione fatta, io sarei arrivato a sparare, ma sui miei vestiti non c’è traccia di polvere da sparo. Sono sorvegliato speciale e sono senza auto, come avrei fatto a recarmi sul posto? Non c’è una prova. Dicono che Foggetti mi abbia riconosciuto dagli occhi, era sera e non so come abbia potuto fare». L’imputato ha nominato come esperto balistico, l’ingegnere Gianluca Lopez.

L’esame del dottore Tortorella

Prima dell’esame della vittima dell’agguato, viene sentito il dottore Mario Tortorella, medico chirurgo (oggi in pensione) all’epoca dei fatti in servizio all’ospedale di Cosenza dove Foggetti è stato ricoverato. Il pm e l’avvocato Quintieri chiedono lumi sulle condizioni del paziente «dal 16 marzo al 21 marzo 2022», periodo in cui era ricoverato nel nosocomio bruzio.
Come emerge dalla cartella clinica, acquisita oggi agli atti, Foggetti ha sofferto di una «seria pancreatite ed di un versamento pleurico», condizioni causa diretta del ferimento subito. Tortorella precisa, più volte, di aver avuto con il paziente un normale rapporto riferito e riferibile solo all’elenco giornaliero delle condizioni di salute e di eventuali sintomi. «Era sereno, un paziente lucido, era stato sottoposto ad una profonda sedazione».

L’esame di Alfredo Foggetti

Il pubblico ministero Giuseppe Cozzolino, in sede di esame della vittima dell’agguato, rivolge alcune domande a Foggetti. Chiedendo in primis di ricostruire gli istanti precedenti la sparatoria. «Ero a casa stavo aspettando mia moglie, mi sono preoccupato perché non tornava. Sono uscito per andare a cercarla, mi ha chiamato un mio amico M.G., erano più o meno le 20, per dirmi che era successo una cosa urgente e di vederci. Ci siamo visti a Castrolibero paese». La narrazione continua. «C’era stato un litigio che vedeva coinvolte le nostre mogli».
Da quanto si era appreso, nei momenti successiva all’agguato, Danny Romano avrebbe spintonato una donna in località Andreotta, altre due donne presenti in una vettura in sosta nelle vicinanze avrebbero urlato. Romano si sarebbe diretto verso l’automobile e avrebbe rotto un finestrino. Le donne, in preda al panico ed alla paura, si sarebbero dirette a Castrolibero paese, dove poi sarebbero state raggiunte da Alfredo Foggetti e M.D.
Il racconto della vittima prosegue. «Poi sono sceso da Castrolibero paese e mentre stavo parcheggiando sento degli spari. Mi giro e inizio a scappare». L’agguato avviene in via dell’Unità a Castrolibero. «Scappo in direzione opposta all’aggressore, che vedo frontalmente a pochi metri di distanza da me. Era da solo».
La vittima riferisce di aver udito «spari consecutivi » e di essere stato «colpito alle spalle mentre fuggivo, l’aggressore era a pochissimi metri da me. Aveva una sciarpa che copriva tutto il viso lasciando scoperti solo gli occhi, scarpe grandi ed una felpa. E’ magro, alto più o meno come me, sul metro e settanta». Il pm chiede a Foggetti se riconosce, dalle foto mostrate, gli indumenti repertati dalla scientifica al momento del sequestro e nella disponibilità dell’imputato. «Si sono questi i vestiti» risponde la vittima. La testimonianza prosegue. «Ho visto solo gli occhi, portava una grossa sciarpa che copriva il viso. Ho potuto intuire fosse Denny Romano per quanto era accaduto prima a mia moglie». Il pm muove una contestazione perché, all’epoca dei fatti, Foggetti – interrogato dalla pg – a precisa domanda sulla identità dell’aggressore rispose: «lo conosco, ma non posso dire il nome». Una risposta che nascondeva, un possibile timore per l’ipotetica reazione dell’aggressore.
Il pubblico ministero Cozzolino insiste: «Quelle frasi pronunciate all’epoca le conferma? Si». «Conferma che per lei l’aggressore era Denny Romano? Si». Questa mattina, in aula, la vittima dice di aver «intuito» si trattasse di Romano e quindi offre una versione parzialmente «discordante» rispetto a quanto sostenuto anni fa quando rispose «si» alla domanda se conoscesse o meno l’autore della sparatoria.

L’audio captato in ospedale

In aula viene richiesto l’ascolto di una captazione, riferita ad una conversazione dove si sente la voce di Alfredo Foggetti, mentre era ricoverato in ospedale. Nell’intercettazione si sente pronunciare il nome di tal «Pasquale». Foggetti dice: «E’ stato Pasquale, papà lo ha solo accompagnato. E’ stato Pasquale. Sulle ossa dei morti e sulla vita di mio figlio. Non ha premuto lui il grilletto, lo ha premuto Pasquale, gli è scappata!». Qualche minuto dopo, nella medesima conversazione, Foggetti avrà modo di dire: «(…) Gli ho detto solamente, vedi che mi ha sparato Denny di striscio e basta! Mamma non sapeva niente, niente!».
La presidente della Corte, Paola Lucente, si sofferma sul punto. «Riconosce la sua voce?», Foggetti risponde «si» ed aggiunge «non ricordo di aver pronunciato quelle frasi, non so se ero sotto farmaci, non so chi sia Pasquale».
L’avvocato dell’imputato, Antonio Quintieri, interviene e si rivolge alla parte offesa. Conosce Denny Romano? «Si». Lo ha visto in faccia, sa se porta gli occhiali? «Non ricordo se li abbia mai portati». Conosce tale Pasquale? «No». L’avvocato insiste. Nella conversazione appena ascoltata ripete per due o tre volte “Pasquale ha sparato”, a chi si riferisce? «Non so, non ricordo questa cosa che ho detto».
La captazione è datata 22 marzo 2022, e viene effettuata intorno alle 16.46. Lo stesso giorno, qualche ora prima, intorno alle 13, Foggetti rilascia dichiarazioni alla pg in cui conferma sostanzialmente l’identikit del suo aggressore. L’avvocato Quintieri chiede: Oggi sta bene e dice di non ricordare nulla della conversazione captata, e invece ricorda le dichiarazioni rese alla pg. In quel momento come si sentiva? «Non ero al cento per cento, ma ero vigile». La presidente Lucente prima, l’avvocato Quintieri poi chiedono a Foggetti se abbia avuto paura per quanto accaduto. «Quando è stata aggredita mia moglie ho avuto paura, anche dopo quando sono stato sparato». Ultime domande del legale rappresentante dell’imputato. Dopo i fatti accaduti ha mai visto Denny Romano? «No». Conosce il colore degli occhi di Romano? «Non ricordo».
Il controesame del pm Cozzolino prende e la parola e rivolge al teste altre domande per precisare le dichiarazioni rese. «Oltre a quelle dichiarazioni rese in ospedale il 22 maggio 2022, è stato sentito altre volte dalla polizia? Si, il 5 agosto 2022», risponde Foggetti. «Tutto quello che ha detto oggi è oggetto del racconto fatto il 5 agosto? «Si». «Il riconoscimento dell’abbigliamento dell’aggressore? «Si riferisce anche quello il 5 agosto». (f.benincasa@corrierecal.it)

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