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La sete estiva della Calabria: il timore della siccità e un cauto ottimismo

Perdite nelle tubature e cambiamento climatico: l’arrivo della stagione calda porta con se i disagi idrici. La speranza è che non si ripeta l’emergenza dello scorso anno

Pubblicato il: 18/05/2025 – 15:30
La sete estiva della Calabria: il timore della siccità e un cauto ottimismo

LAMEZIA TERME L’estate si avvicina e in Calabria torna il timore della siccità e della crisi idrica. Reti vetuste, dispersione e bacini in difficoltà che preannunciano mesi difficili per le città e, soprattutto, per l’agricoltura. Anche in virtù del boom di richiesta dovuta al tipico aumento estivo di cittadini, tra residenti e turisti che invaderanno le principali mete calabresi. La situazione, grazie a settimane di pioggia intensa, dovrebbe essere meno critica rispetto all’anno scorso, quando la Regione è stata costretta a richiedere lo stato di emergenza per la siccità, poi prorogato ulteriormente lo scorso marzo. Mesi invernali caratterizzati comunque da riduzioni e carenze d’acqua in quasi tutte le province, soprattutto nelle “zone rosse” che ormai convivono con perenni problemi, a conferma di carenze strutturali del sistema idrico.

Carenze strutturali ed effetti del cambiamento climatico

Anche gli ultimi dati, emersi dal report settimanale dell’Anbi, non sono del tutto benauguranti. I bacini – si legge – artificiali Arvo, Ampollino e Passante registrano valori di riempimento in linea con la media del periodo, mentre l’invaso del Menta è pieno all’80%. Più allarmante la situazione dell’Alaco, che rifornisce zone del Vibonese e del Catanzarese, e che registra un deficit pari a circa il 47,5% sui volumi invasabili. La rete di tubature vetuste fa il resto: se in Italia, dice l’Istat, la perdita idrica è arrivata al 45,5%, in Calabria (e in Sicilia) si raggiungono picchi quasi drammatici. Non a caso la Calabria risulta fra le regioni d’Italia più “idrovore”, con dati su erogazione e consumo d’acqua tra i più alti del paese, circa 277 litri al giorno per abitante rispetto alla media nazionale di 215. Un dato paradossale se si considera che almeno un calabrese su tre lamenta disservizi idrici durante l’anno e una regione in stato di emergenza idrica.

Tra ottimismo e preoccupazione

Il tema è stato anche al centro di un tavolo tecnico tra Regione, vertici Sorical e rappresentanti delle istituzioni alla Prefettura di Reggio Calabria. Un incontro dal quale è uscito un quadro leggermente più positivo e ottimista, quanto meno se paragonato all’emergenza dell’anno scorso. Le piogge registrate nei mesi autunnali e invernali hanno contribuito ad un aumento delle disponibilità di acqua nelle falde e nei volumi immagazzinati nella diga del Menta. «Si sta lavorando – ha detto l’assessore regionale Giovanni Calabrese – al monitoraggio sulla rete idrica e si presta la massima attenzione all’abusivismo idrico e all’uso improprio delle risorse». Più preoccupante la situazione in altre zone, come quella del Vibonese, dove l’Alaco è già in difficoltà e la provincia si prepara a passare un’altra estate difficile, in particolare nelle frazioni più colpite come, ad esempio, Piscopio dove interi quartieri sono stati a secco per mesi. (ma.ru.)

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