ROMA Sono 23 i candidati impresentabili alle prossime elezioni amministrative del 25 e del 26 maggio. I comuni più estesi dove si concorre alle prossime elezioni sono nove capoluoghi, di cui tre lo sono di Regione: tra questi, scrive il giornalista Lorenzo Attianese di Ansa, Taranto è in cima alla black list, stilata secondo il codice di autoregolamentazione delle candidature approvato dalla Commissione Antimafia, che individua i criteri di candidabilità in relazione alla situazione giuridica dei soggetti che si presentano nelle liste. «Anche durante questa tornata delle amministrative la commissione parlamentare antimafia ha svolto i controlli sulle liste con gli stessi criteri dello scorso anno: tutti i capoluoghi di provincia e tutti i comuni superiori ai 50mila abitanti e tutti i comuni sciolti per infiltrazioni mafiose. È un modo per continuare a chiedere alla politica liste pulite e maggiore attenzione quando si scelgono i rappresentanti dei cittadini», ha spiegato la presidente della commissione, Chiara Colosimo.
Mentre non risultano impresentabili in città come Genova e Ravenna, invece a Taranto ne sono stati individuati cinque ed a Matera uno: per la città pugliese, scrive Attianese, si tratta di Rossella Basile, che concorre per la lista civica ‘Movimento sportivo’, per la quale è in corso il giudizio per riciclaggio, Mimma Albano, nella lista civica ‘Noi Taranto’, per la quale è in corso il giudizio per reato usura, Antonio Damiano Milella, della lista ‘Democrazia Cristiana’, per il quale è stata emessa una sentenza di condanna in primo grado per turbata libertà degli incanti, Rosario Ungaro, nella lista di Forza Italia, per il quale è in corso il giudizio per corruzione aggravata per atto contrario ai doveri di ufficio e turbata libertà degli incanti e infine di Cataldo Renna, nella lista di Forza Italia, per il quale è in corso il giudizio per traffico di influenze illecite. C’è poi, continua Lorenzo Attianese dell’Ansa, Francesco Paolo Lafortezza, candidato al comune di Matera per la lista ‘Io Sud’, per il quale è in corso il dibattimento per il reato di frode informatica.
Nel comune di Giugliano, in provincia di Napoli, sono stati invece individuati Paolo Di Nardo, candidato per la lista ‘Unione di centro adesso Giugliano’, condannato per usura, e Gennaro Pignatelli, candidato per una lista civica, citato a giudizio per frode informatica e accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico. A Rende, scrive Lorenzo Attianese, in provincia di Cosenza, ci sono Franchino De Rango della lista ‘Avanti Rende libera’, per il quale è in corso un dibattimento per il reato di bancarotta fraudolenta, e Francesco Iorio, della lista ‘Libertà in movimento’, per il quale è il procedimento per attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti. A Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, c’è Titina Caruso, nella lista di Forza Italia, per la quale è in corso un dibattimento per bancarotta fraudolenta e di trasferimento fraudolento di valori. Si aggiungono all’elenco anche quei candidati che, nei cinque comuni sciolti per infiltrazioni mafiose in cui ora si svolgeranno le elezioni, rivestivano la carica di sindaco o componente della giunta al momento del decreto di scioglimento. Per Orta Nova (Foggia), conclude la lista Attianese, si tratta di Francesco Russo, per Rende (Cosenza) ci sono Elisa Sorrentino, Fabrizio Totera e Domenico Ziccarelli. Per Castiglione di Sicilia (Catania) si tratta di Antonino Camarda, Salvatore Monforte, Francesco Raiti e Salvatore Farfaglia. Per il comune di Palagonia (Catania) ci sono Salvatore Astuti, Michele Luca Francesco Lauria, Francesco Paolo Favata e Giuseppina Colomba. (Ansa)
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