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Screening oncologici, maglia nera alla Calabria. Sud fanalino di coda

Nella classifica della Fondazione Gimbe sui dati 2023 ai primi posti Trentino, Emilia Romagna e Veneto

Pubblicato il: 20/05/2025 – 10:37
Screening oncologici, maglia nera alla Calabria. Sud fanalino di coda

Il Trentino, l’Emilia Romagna e il Veneto brillano tra le Regioni e le Province Autonome per l’adesione agli screening oncologici di mammella, cervice e colon-retto offerti gratuitamente dalle Regioni, piazzandosi ai primi tre posti della classifica del report della Fondazione Gimbe sui dati 2023 dell’Osservatorio Nazionale Screening (Ons). Fanalino di coda il Sud Italia, con gli ultimi posti occupati da Sardegna, Campania, Sicilia e Calabria, con l’eccezione di Basilicata e Puglia che si piazzano a centro classifica (rispettivamente 10/ma e undicesima).

Calabria ultima in classifica

Entrando nel dettaglio delle classifiche dei tre singoli screening, la Provincia Autonoma di Trento è prima per l’adesione agli quelli di mammella e cervice (rispettivamente 82,5% e 78% degli invitati a eseguire il test, e seconda (con il 53%) per il colon-retto, dietro al Veneto (62%). Sempre nelle graduatorie dei tre singoli screening, l’Emilia Romagna vanta rispettivamente due secondi e un quarto posto, mentre il Veneto un quinto, un terzo e, come detto, un primo. “Maglia nera” alla Calabria, 21/ma e ultima in tutte e tre le classifiche, preceduta dalla Sicilia (18/ma, 20/ma e 19/ma), dalla Campania (19/ma, 19/ma e 20/ma) e dalla Sardegna (20/ma, 17/ma e 17/ma). Male anche il Lazio, al 16/mo posto (15/mo in tutte e tre le classifiche). “È evidente – commenta il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta – che sul fronte degli inviti molte Regioni, in particolare del Sud, devono migliorare le proprie capacità organizzative. Ma, la principale criticità rimane la scarsa adesione agli screening: servono maggiori informazioni, strategie di comunicazione efficaci e coinvolgimento attivo dei cittadini. Perché aderire agli screening organizzati significa diagnosi precoce, trattamento tempestivo delle lesioni pre-cancerose, un numero maggiore di guarigioni definitive, meno sofferenze per i pazienti, costi minori per il Ssn e, soprattutto, meno decessi per tumore”. (Ansa)

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