Elezioni Lamezia, Galati a Lo Moro: «Se ha qualcosa da denunciare lo faccia in Procura»
La replica dell’esponente di Noi Moderati alle frasi della candidata sindaca su ‘ndrangheta e massoneria

LAMEZIA TERME «Dov’è il comitato d’affari? Dov’è la ndrangheta? Dov’è la massoneria?». Pino Galati (Noi Moderati) risponde a Doris Lo Moro, candidata sindaca del centrosinistra a Lamezia, che ieri durante un incontro pubblico con Giuseppe Conte aveva alzato i toni puntando dritto sulla coalizione di centrodestra: «Noi facciamo tutto alla luce del sole, mentre la ‘ndrangheta e la massoneria si muovono nell’ombra».
«Caro candidato di centrosinistra, lei dovrebbe essere qui questa sera a vedere gli uomini, le donne, gli anziani: loro sono il centrodestra. Lei nell’altra vita ha fatto il magistrato – prosegue Galati – se ne ha notizia avrebbe dovuto fare solo una cosa, andare nei luoghi deputati e fare una denuncia con nome e cognome. O devo pensare che lei non li ha fatti perché alcuni che erano con noi oggi sono con lei, candidati o non candidati. Lei – attacca Galati – è venuta meno ad un giuramento che ha fatto come magistrato. Al dovere di denunciare con nomi e cognomi, altrimenti questa è solo calunnia e mistificazione».
L’esponente di Noi Moderati va giù duro: «Non ho mai voluto impostare la campagna elettorale a parlare delle questioni giudiziarie, però devo ricordarle che io sono stato una vittima e sono stato risarcito, ma non ce l’ho con i magistrati. Però dimentica che anche lei è stata indagata: il 27 gennaio del 2009 ha fatto una conferenza stampa perché indagata per concussione, poi giustamente non era colpevole ed è stata prosciolta».
Poi aggiunge, in riferimento al candidato sindaco di centrodestra Mario Murone: «Le nostre amicizie storiche nascono da valori, da persone che hanno lavorato, da genitori che hanno lavorato. Non abbiamo mai avuto palazzi in eredità di cui non conosciamo l’origine. L’onorabilità chi la decide? Il popolo decide, cara candidata del centrosinistra, l’unica volta che ci siamo confrontati, lei è rimasta indietro di 5000 voti, se lo ricordi. Tra quattro giorni, quando chiuderanno le urne, non rimarranno le cattiverie. Rimarranno le questioni, i problemi, le soluzioni».
Infine l’attacco al Pd: «Se il tuo partito democratico ti rinnega, non ha fatto un’iniziativa e non c’è stato neanche un dirigente, vuol dire che chi ti conosce ti evita. Noi abbiamo un solo obiettivo: migliorare la città». (redazione@corrierecal.it)
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